Sarà Federico Quaranta, giornalista, autore e voce tra le più appassionate del racconto dei territori italiani, a inaugurare giovedì 24 luglio a Cirella la sedicesima edizione di Calici Sotto le Stelle, una delle manifestazioni enoculturali più attese dell’estate calabrese.
L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Cerillae e dalla Cooperativa La Casa del Chiarello, con il patrocinio del Comune di Diamante e il supporto di Arsac e Gal Riviera dei Cedri, torna con una doppia formula: dal 24 al 26 luglio e dal 21 al 23 agosto, per offrire un’esperienza articolata tra vino, cultura, tradizione e paesaggio.
L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Cerillae e dalla Cooperativa La Casa del Chiarello, con il patrocinio del Comune di Diamante e il supporto di Arsac e Gal Riviera dei Cedri, torna con una doppia formula: dal 24 al 26 luglio e dal 21 al 23 agosto, per offrire un’esperienza articolata tra vino, cultura, tradizione e paesaggio.
La cerimonia inaugurale è in programma per le 21:00 di giovedì 24 luglio. A seguire, alle 21:30, il talk “Il gusto di raccontare”, in cui sarà protagonista proprio Quaranta, impegnato in un dialogo sul vino come linguaggio identitario, memoria collettiva e forma di comunicazione moderna. Un racconto che parte dal bicchiere per arrivare al cuore delle comunità.
Conosciuto per aver rivoluzionato il modo di narrare cibo e territorio in radio con Decanter su Rai Radio2 e per la sua conduzione televisiva di programmi come Linea Verde, Linea Verde Radici e Il Provinciale, Quaranta si è affermato come voce autentica dell’Italia profonda, capace di far dialogare tradizione e contemporaneità.
Anche quest’anno Calici Sotto le Stelle propone un programma ricco: degustazioni di vini Dop, Doc e Igt, masterclass, spazi dedicati ai prodotti tipici e all’artigianato locale, spettacoli dal vivo e itinerari culturali tra i vicoli e gli scorci del borgo di Cirella. Un’attenzione particolare sarà riservata al Chiarello, storico vino locale celebrato sin dal Rinascimento, simbolo identitario di una comunità che resiste e si racconta.
Con l’apertura affidata a un narratore d’eccezione come Quaranta, la XVI edizione si conferma più che una festa del vino: un laboratorio a cielo aperto di narrazione collettiva, dove il gusto diventa memoria e il calice si trasforma in lente per osservare, ascoltare e valorizzare l’anima autentica di un territorio.