Il Mezzogiorno rischia di essere il grande sacrificato della nuova impostazione del bilancio europeo. A lanciare l’allarme è Davide Tavernise, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Calabria, che denuncia un cambio di rotta drastico e pericoloso nelle politiche dell’Unione: “Se verranno confermate le anticipazioni sulla bozza del nuovo bilancio pluriennale UE, scompariranno i fondi strutturali destinati alle regioni più fragili, sostituiti da un unico fondo centralizzato gestito direttamente dagli Stati”.
A saltare sarebbero i programmi chiave come Por, Pac, Fesr e Fse, che per anni hanno rappresentato l’unico strumento concreto di sviluppo per il Sud. “Con questa scelta – accusa Tavernise – si cancella la coesione territoriale e si istituzionalizza il divario. Le risorse andranno dove c’è più peso politico, non dove c’è più bisogno”. Nel mirino, oltre alla Commissione Europea e alla presidente Ursula von der Leyen, anche il governo Meloni, accusato di non opporsi alla svolta militarista di Bruxelles. “Il governo tace, troppo intento a compiacere le logiche imposte da Bruxelles e Washington. E ancora più assordante è il silenzio del presidente Occhiuto, che sembra più preoccupato dalle sue beghe politiche e giudiziarie che dal futuro della Calabria”.
A saltare sarebbero i programmi chiave come Por, Pac, Fesr e Fse, che per anni hanno rappresentato l’unico strumento concreto di sviluppo per il Sud. “Con questa scelta – accusa Tavernise – si cancella la coesione territoriale e si istituzionalizza il divario. Le risorse andranno dove c’è più peso politico, non dove c’è più bisogno”. Nel mirino, oltre alla Commissione Europea e alla presidente Ursula von der Leyen, anche il governo Meloni, accusato di non opporsi alla svolta militarista di Bruxelles. “Il governo tace, troppo intento a compiacere le logiche imposte da Bruxelles e Washington. E ancora più assordante è il silenzio del presidente Occhiuto, che sembra più preoccupato dalle sue beghe politiche e giudiziarie che dal futuro della Calabria”.
Secondo Tavernise, le Regioni perderanno ogni autonomia in materia di programmazione e si ridurranno a meri esecutori di decisioni prese a Roma. “Un colpo durissimo per i territori più deboli, privati di voce, risorse e prospettive”. Il Movimento 5 Stelle, promette il consigliere calabrese, si opporrà in ogni sede a quella che definisce “una vergogna”: “L’Europa della coesione non può trasformarsi nell’Europa delle armi, dei governi centrali e delle lobby”.