Formazione, aggressioni e violenze sugli infermieri. Si muove l’Ordine professionale

Da uno studio condotto dalla Federazione nazionale di categoria è risultato che a subire è il 40% degli operatori

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro (Opi) prosegue sulla via della formazione pratica di iscritti, studenti e praticanti.
Una strada percorsa nel convincimento secondo cui aggiornamento, perfezionamento e studio non possono non affiancarsi alla professione di infermiere, sempre più moderna e professionale.
In questa direzione si colloca il nuovo corso di formazione organizzato dall’Ordine.
L’appuntamento è per venerdì 21 giugno, nella sala convegni del Centro di simulazione operativo da qualche anno all’Opi Catanzaro.
Una giornata divisa in due sessioni di lezioni, per un totale di otto ore (dalle 8:30 alle 19:30) spalmate tra mattino e pomeriggio, in cui infermieri e infermieri pediatrici focalizzeranno la loro attenzione, acquisendo conoscenze e informazioni, su come “Prevenire e gestire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari”.
«Un tema di stretta attualità – commenta la presidente di Opi Catanzaro Giovanna Cavaliere – che ci vede nostro malgrado coinvolti in episodi che negli ultimi anni sono aumentati in maniera esponenziale anche, e soprattutto sui luoghi di lavoro».
I numeri, a conferma delle parole della presidente, non ammettono dubbi.
«Da un sondaggio condotto su un campione i iscritti all’Albo dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) – dice ancora la Cavaliere – per la rilevazione promossa dall’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e socio-sanitarie del Ministero della Salute su tutte le categorie di personale sanitario, emerge che il 40,2% degli infermieri italiani hanno dichiarato aggressioni verbali o fisiche nel 2023. Un dato in aumento rispetto al 32,3% rilevato nel 2021-2022».
Oltre alla stessa Cavaliere, il convegno, moderato da Emilia Cutullè, vede come responsabili scientifici Assunta Ranieri e Viviana Cotichini alla quale sarà affidato il compito di descrivere il fenomeno nella sua dimensione legislativo – sociologica, informare sul sistema di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro attraverso il sistema di segnalazione interno e raccontare dell’esperienza Ares 118 del Lazio.
Previsto, inoltre, l’intervento in video-collegamento del dottor Luigi Perla, responsabile infermieristico della Centrale Nea Lazio (ex Centrale di Ascolto Regionale): illustrerà il fenomeno delle aggressioni subite dagli infermieri in postazioni non emergenziali.

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