Fratelli d’Italia prende posizione sulla nomina di Giampiero Menniti a capo di gabinetto del Comune di Vibo Valentia e non usa mezzi termini: “Un goffo tentativo politico, un inganno per i cittadini”.
Nel comunicato congiunto del coordinamento provinciale e cittadino, firmato dal capogruppo Antonio Schiavello, dal presidente cittadino Fausto De Angelis e dal presidente provinciale Pasquale La Gamba, il partito di Giorgia Meloni denuncia quello che definisce un gioco di potere da parte dell’amministrazione targata PD, Movimento Cinque Stelle e area progressista.
Nel comunicato congiunto del coordinamento provinciale e cittadino, firmato dal capogruppo Antonio Schiavello, dal presidente cittadino Fausto De Angelis e dal presidente provinciale Pasquale La Gamba, il partito di Giorgia Meloni denuncia quello che definisce un gioco di potere da parte dell’amministrazione targata PD, Movimento Cinque Stelle e area progressista.
Un balletto per trovare un ruolo a Menniti
Secondo Fratelli d’Italia, fin dall’insediamento della nuova amministrazione si è assistito a un vero e proprio balletto politico per trovare un ruolo al pluri-dottore Giampiero Menniti. Il partito di opposizione sottolinea come non vi sia alcuna intenzione di delegittimare la figura del neo capo di gabinetto, che avrebbe potuto ricoprire il ruolo di assessore con una legittimazione politica chiara e inequivocabile.
Ma invece di una scelta trasparente, FdI parla di un “goffo tentativo politico”, che si sarebbe rivelato inadeguato nei modi e nei termini di governo dei processi politici e amministrativi.
Il bando “su misura” e il colpo di scena
FdI ricorda che già all’indomani della pubblicazione di un bando finanziato con fondi PNRR, era evidente, anche ai più distratti, chi sarebbe stato il vincitore. Un’operazione fermata solo grazie alle denunce politiche e istituzionali, che hanno portato alla sua sospensione per possibili rischi giuridici.
Di fronte a questa situazione, la giunta ha cercato di riacquisire credibilità presentandosi come paladina del taglio dei costi della politica. Una mossa che, secondo Fratelli d’Italia, ha fatto credere ai cittadini che la nomina di Menniti fosse ormai un’ipotesi tramontata.
Ma ecco il colpo di scena: la tanto sbandierata riduzione dei costi si sarebbe rivelata un mero espediente per recuperare le somme necessarie alla nomina del Menniti a capo di gabinetto.
Un’operazione che FdI definisce “degna delle migliori commedie all’italiana… anzi vibonesi!”, accusando l’amministrazione di aver ingannato i cittadini e di aver aumentato il carrozzone politico invece di ridurlo.
La nomina è legittima, ma pone interrogativi politici
FdI riconosce che la nomina di Menniti possa essere formalmente legittima, ma solleva dubbi amministrativi e politici. In particolare, si chiede: il ruolo del capo di gabinetto non si sovrappone forse a quello della giunta o addirittura dello stesso sindaco? Questa nomina serve a sopperire alle debolezze politiche della giunta o è solo il mantenimento di una promessa elettorale L’assenza del PD alla riunione in cui è stata ufficializzata la nomina è una scelta politica seria o solo una trovata teatrale per salvare le apparenze?
FdI non ha dubbi: “Restiamo in trepidante attesa che vada in scena il prossimo atto”. La polemica è tutt’altro che chiusa.
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