Gianpaolo Bevilacqua sul ballottaggio: “Ora riflettiamo sul futuro con responsabilità”

Il candidato civico di Lamezia Terme commenta il risultato elettorale e si prende il tempo necessario per decidere la posizione da assumere l’8 e 9 giugno

Gianpaolo Bevilacqua esce dal primo turno delle elezioni amministrative con un sorriso sincero e la consapevolezza di aver raccolto molto più di un semplice consenso elettorale. Il suo terzo posto nella corsa alla carica di sindaco di Lamezia Terme non ha il sapore della sconfitta, ma quello di un’affermazione personale e politica costruita dal basso, con una proposta civica alternativa e radicata sul territorio.

“Assolutamente no, non sono deluso. Sono, anzi, contentissimo”, afferma Bevilacqua senza esitazioni. “Il risultato è stato straordinario. Ho percepito un voto di affetto, di stima, che ha premiato il nostro progetto. Non si è trattato di un consenso legato alle logiche politiche tradizionali, ma di una fiducia autentica in un’idea diversa: quella di una politica locale, concreta, vicina alle persone. Abbiamo creato un laboratorio di idee, una struttura aperta, accogliente, capace di ascoltare bisogni e proposte. E questo ci è stato riconosciuto”.

Bevilacqua e la scelta al ballottaggio

Ora che la sfida passa al ballottaggio tra Mario Murone per il centrodestra e Doris Lo Moro per il centrosinistra, la posizione di Bevilacqua e della sua coalizione diventa potenzialmente determinante. Ma l’ex consigliere comunale non ha fretta. “Il mio è un elettorato composito, trasversale, che include sensibilità di centrodestra e anche una parte di centrosinistra. Per questo motivo vogliamo prima capire cosa intendono fare i due schieramenti in campo. È una fase di valutazione, seria e collettiva. Non è solo una scelta strategica, ma anche una riflessione sul nostro futuro politico. Soprattutto – aggiunge – voglio fare in modo che i ragazzi che mi hanno seguito e sostenuto non si sentano traditi. Non posso permettere che vadano dispersi”.

Scelte politiche un pò deludenti

Bevilacqua parla da uomo di esperienza, ma anche da politico che non ha nascosto una certa delusione per le dinamiche che lo hanno escluso dal progetto ufficiale del centrodestra, la sua area politica storica.

“Non è una questione personale. Rispetto ogni scelta, ma la politica non può essere una decisione calata dall’alto, fatta di impulso, giusto per candidare ‘il professore di turno’, ‘l’avvocato di turno’ o ‘il medico di turno’. Con tutto il rispetto per le professioni, la politica è un impegno quotidiano, una presenza costante sul territorio, 365 giorni l’anno”.Non nasconde di non aver gradito la scelta della candidatura di Mario Murone. “Non è nulla contro la persona – precisa – ma è stata una scelta politica che non ho condiviso. Non mi sono sentito rappresentato. Non volevo fare il sindaco del centrodestra. Mi sono candidato proprio dopo quella scelta, perché mi sono sentito estromesso da un progetto che non riconosceva il mio lavoro sul territorio”.

Una campagna emozionante

Eppure, la sua è stata una “scelta forzata ma felice”, come lui stesso la definisce. “È stata una campagna elettorale emozionante. Ho incontrato tante persone, ascoltato storie e problematiche che, pur conoscendo bene la città, non avevo mai colto pienamente. È stata un’occasione per avvicinarmi ancora di più alla realtà quotidiana di Lamezia”.Con un passato di tre mandati in Consiglio comunale e due in Consiglio provinciale, Bevilacqua non rinnega le sue origini politiche. “Vengo dal centrodestra, è vero. Ho ricoperto incarichi importanti in quell’area, e i miei punti di riferimento sono sempre stati quelli. Ma oggi è evidente che si è voluto seguire un’altra strada. E allora ho scelto, con coerenza, di percorrere la mia”.

Il futuro? Ancora da scrivere. Ma con una certezza: Gianpaolo Bevilacqua continuerà ad essere presente. Con i suoi giovani, con il suo laboratorio di idee, e con una visione della politica che parte dalla comunità per tornare alla comunità.

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