“In Calabria il gioco d’azzardo non è più soltanto un fenomeno da monitorare, ma una vera e propria emergenza sociale che sta travolgendo famiglie, comunità e territori». Lo ha dichiarato la consigliera regionale Amalia Bruni intervenendo alla Giornata regionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa dalla Commissione Anti-‘ndrangheta del Consiglio regionale.
Quadro preoccupante
Bruni ha evidenziato come i numeri descrivano un quadro allarmante: “Già nel 2023, ad esempio, la spesa complessiva per il gioco d’azzardo in Italia aveva superato i 150 miliardi di euro, una cifra superiore persino al Fondo Sanitario Nazionale. Dati in continua crescita, che interessano soprattutto i piccoli comuni dell’entroterra, dove il disagio sociale e l’assenza di alternative rendono le persone più esposte al rischio di dipendenza».
Particolarmente preoccupante, ha sottolineato Bruni, è la diffusione incontrollata del gioco online: “Le piattaforme digitali rappresentano ormai un terreno fertile per le organizzazioni criminali e mettono a rischio giovani, anziani e famiglie in difficoltà economica. Il gioco d’azzardo è diventato un grande business, in cui le mafie trovano terreno per infiltrarsi, alimentando disperazione e dipendenza”.
Gioco d’azzardo, serve un grande patto sociale
Da qui l’appello a un impegno concreto e strutturale: “Non possiamo limitarci a iniziative sporadiche. Serve un grande patto sociale e istituzionale che coinvolga stabilmente tutte le agenzie educative: famiglia, scuola, parrocchie, mondo dello sport e del volontariato. È urgente avviare una campagna di sensibilizzazione di massa, capillare e continua, che raggiunga ogni fascia della popolazione”.
Bruni ha poi posto l’accento sulla necessità di rafforzare i servizi territoriali di cura: “Oggi i SerD e le strutture per il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) in Calabria sono spesso insufficienti rispetto alla reale domanda. Non possiamo permettere che le famiglie restino sole nel momento in cui cercano aiuto”.
Infine, un richiamo alla responsabilità delle istituzioni: “Come consigliera regionale, sento forte il dovere di sollecitare un intervento legislativo più incisivo, a livello regionale e nazionale. Non bastano più le leggi esistenti. Serve più coraggio, più prevenzione, più controlli, e un’azione concreta sui circuiti economici e finanziari che alimentano questo business e arricchiscono le mafie”.
“Quella di oggi – ha concluso Bruni – deve essere solo il punto di partenza. È tempo di agire e di mettere in campo strategie coordinate, durature e strutturali. Solo così potremo proteggere davvero le persone più fragili e garantire un futuro più sano alle nostre comunità”.