Giornata del Diabete, a Vibo i pazienti lottano per ciò che altrove è garantito

Nel giorno dedicato alla sensibilizzazione mondiale, le persone si trovano a fronteggiare una decisione dell’Asp che impone la sostituzione di microinfusori e sensori già in uso

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una vibonese, madre di un bambino affetto da diabete:

Il 14 novembre, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, piazze, associazioni, istituzioni e volontari in tutto il mondo si mobilitano per sensibilizzare, informare e sostenere la ricerca affinché, un giorno, esista finalmente una cura definitiva per il diabete di tipo 1.

Il 14 novembre, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, piazze, associazioni, istituzioni e volontari in tutto il mondo si mobilitano per sensibilizzare, informare e sostenere la ricerca affinché, un giorno, esista finalmente una cura definitiva per il diabete di tipo 1.

Ovunque si accendono luci blu, si organizzano eventi e raccolte fondi. Ovunque… tranne a Vibo Valentia, dove l’ASP sceglie una direzione opposta: invece di tutelare i pazienti, li penalizza con una decisione che rischia di compromettere la continuità terapeutica e creare disuguaglianze inaccettabili.

La decisione dell’Asp

Con una nota del 7 agosto, l’ASP di Vibo Valentia stabilisce che i pazienti diabetici già utilizzatori di microinfusori e sensori non presenti nella gara regionale dovranno abbandonare i dispositivi in uso entro il 31 ottobre 2025, sostituendoli con altri modelli. Ai diabetologi viene richiesto di convocare i pazienti e addestrarli nuovamente ai nuovi strumenti.

La stessa nota distingue due percorsi:

— Pazienti alla prima prescrizione: se il diabetologo ritiene necessario un dispositivo non incluso nella gara, deve redigere una relazione clinica dettagliata e sottoporla alla Commissione valutatrice prevista dalla delibera n. 279 del 23/06/2025.

— Pazienti già in terapia: per chi utilizza microinfusori e sensori già acquistati dall’Azienda e forniti in comodato d’uso, il materiale di consumo sarà garantito solo fino al 31 ottobre 2025. Dopo tale data, tutti dovranno cambiare dispositivo e seguire un nuovo percorso formativo.

Una disparità di trattamento inaccettabile

Chiedere a un paziente che utilizza un microinfusore – frutto di una scelta clinica mirata e dopo mesi di formazione – di abbandonarlo per passare a un altro modello significa interrompere una terapia già collaudata, imporre un nuovo periodo di addestramento, creare stress e rischi clinici, ignorare la personalizzazione terapeutica, fondamentale nel diabete di tipo 1.

I microinfusori e i sensori non sono semplici strumenti: sono estensioni della vita quotidiana del paziente, calibrati sulle sue esigenze cliniche e sul suo stile di autogestione.

Non esiste una tecnologia “universale”. Questo principio è riconosciuto in tutte le altre regioni d’Italia e in tutte le altre province della Calabria, dove la continuità terapeutica viene garantita fino alla scadenza naturale del contratto d’uso. Solo a Vibo Valentia si sceglie una strada diversa.

Uno spreco di risorse

Oltre all’aspetto clinico, la scelta dell’Asp appare anche antieconomica: i microinfusori hanno un ammortamento quadriennale. Sostituirli prima della scadenza significa sprecare risorse economiche, aumentare il carico assistenziale e sovraccaricare diabetologie già in difficoltà.

Una domanda che non può restare senza risposta

Perché solo l’Asp di Vibo Valentia decide di non garantire la continuità terapeutica? Perché ignorare la personalizzazione delle cure, che è un diritto del paziente?

In questa Giornata Mondiale del Diabete, mentre il mondo si unisce, a Vibo Valentia i pazienti devono difendere ciò che dovrebbe essere loro garantito: la continuità, la sicurezza e la dignità della propria terapia.

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