Anche il tribunale di Lamezia Terme è tra i 48 individuati a livello nazionale per accogliere un magistrato in applicazione “da remoto”, figura introdotta per accelerare il lavoro degli uffici giudiziari nel settore civile. L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed è finanziata con fondi europei.
In totale, sono 500 i giudici selezionati per operare in modalità agile — ovvero senza presenza fisica presso le sedi — che dovranno contribuire a smaltire le cause civili pendenti, con l’obiettivo di ridurre la durata dei procedimenti entro il termine fissato del 30 giugno 2026.
In totale, sono 500 i giudici selezionati per operare in modalità agile — ovvero senza presenza fisica presso le sedi — che dovranno contribuire a smaltire le cause civili pendenti, con l’obiettivo di ridurre la durata dei procedimenti entro il termine fissato del 30 giugno 2026.
Come spiegato dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, la scelta dei tribunali è stata effettuata sulla base dello scostamento dai target PNRR relativi ai tempi della giustizia civile e rispetto alla durata media nazionale dei procedimenti.
Oltre a Lamezia, in Calabria sono stati coinvolti anche i tribunali di Catanzaro, Locri e Paola. I magistrati “da remoto” opereranno attraverso udienze online e gestione telematica degli atti, contribuendo a rispondere alle criticità dei distretti giudiziari più in affanno.