Gli affari nel tempio della cultura, scattano due arresti a Vibo

Al centro delle indagini è finito il Sistema bibliotecario vibonese attualmente al centro di una gravissima crisi finanziaria

Le indagini sono andati avanti per mesi ma alla fine gli inquirenti hanno tirato le somme arrivando a fare breccia in quello che per molti rappresentava il “tempio della cultura”. Il luogo dove per anni si sono abbeverati uomini di cultura, ricercatori, studiosi, magistrati, giornalisti, docenti, studenti, amministratori e politici di ogni estrazione. Ma gli affari sono affari. E quando in passato qualcuno osava porre qualche dubbio il rischio era alto perché veniva additato come il “male di ogni male”.

Ora tutto comincia ad assumere una dimensione reale. Perché finalmente si potrà fare definitivamente luce su quanto accaduto e forse anche sulle cause della crisi che rischia di fare crollare il tempio, ovvero il Sistema Bibliotecario Vibonese. Il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota G. di F. – della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e alla Polizia Locale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque soggetti, ai quali viene contestato il reato di peculato.

Ora tutto comincia ad assumere una dimensione reale. Perché finalmente si potrà fare definitivamente luce su quanto accaduto e forse anche sulle cause della crisi che rischia di fare crollare il tempio, ovvero il Sistema Bibliotecario Vibonese. Il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota G. di F. – della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e alla Polizia Locale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque soggetti, ai quali viene contestato il reato di peculato.

Il provvedimento ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due indagati e il sequestro preventivo di beni per un ammontare pari a 230.110,22 euro. La vicenda riguarda il Sistema Bibliotecario Vibonese, già al centro di un’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza circa un anno fa. Ai domiciliari sono finiti l’ex direttore della struttura Gilberto Floriani e una dipendente del settore Cultura del Comune di Vibo, Valentina Amaddeo.

Le indagini hanno permesso di appurare come i due ex dirigenti in servizio al Sistema Bibliotecario Vibonese, gestito e finanziato dalla Regione Calabria, si siano appropriati, nel tempo, di ingenti somme di denaro – pari all’importo sequestrato – destinandole, tra l’altro, a propri congiunti mediante il conferimento diretto di incarichi in palese conflitto di interesse, eludendo le disposizioni normative in materia di accesso al pubblico impiego.

In particolare, dagli accertamenti svolti è emerso che, per l’espletamento delle attività connesse alla realizzazione dei progetti a cui ha preso parte, l’ente si è avvalso, negli anni, oltre che del personale regolarmente assunto, anche di altri soggetti, mediante contratti di lavoro autonomo conferiti attraverso lettere di incarico prive di ogni riferimento circa la tipologia di selezione utilizzata e nelle quali non si dava atto di aver reso pubblica la ricerca di personale in quello specifico settore. La pluralità di incarichi dal medesimo contenuto, reiteratamente conferiti a familiari delle persone colpite da misura cautelare evidenzia, peraltro, la sussistenza di esigenze non temporanee ed eccezionali, ma ordinarie e perduranti, rispetto alle quali l’amministrazione avrebbe dovuto trovare idonee soluzioni in termini di programmazione dei fabbisogni di personale, nonché di aggiornamento e formazione dei profili professionali interni.

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