Grazia Bertucci porta la sua “Nemesi” al Salone del Libro di Torino: la poesia come viaggio dell’anima

La poetessa e avvocata presenta il suo quarto libro, edito da Polyedra Edizioni. Una raccolta intensa, tra introspezione, emozioni e realtà condivise

C’è un filo che unisce i boschi silenziosi delle Serre calabresi alle eleganti sale del Lingotto, ed è fatto di parole, emozioni, e di una voce che non smette di raccontare: quella di Grazia Bertucci, che sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino con la sua ultima raccolta di poesie, “Nemesi”, pubblicata a marzo 2025 da Polyedra Edizioni di Lamezia Terme.

“Nemesi” non è solo un titolo evocativo, ma una dichiarazione di intenti. È il quarto libro di una scrittrice che ha fatto della poesia un modo per abitare il mondo con sguardo lucido e insieme sognante. E proprio questo nuovo lavoro si presenta come il punto più maturo di un percorso letterario iniziato nel 2018 con Il mio mondo, proseguito nel 2020 con Canto ad Afrodite e poi nel 2022 con Tantra e Amore: la tela di Eros.

Nel suo nuovo libro, Grazia Bertucci invita il lettore a lasciarsi andare. Non si tratta di una lettura nel senso tradizionale del termine: “Leggere queste poesie significa intraprendere un viaggio, un viaggio in cui ciascuno di noi può cercare o trovare destinazioni diverse, ma tutte guidate dal cuore”. Versi che si muovono tra realtà e immaginazione, tra intimità e denuncia, tra delicatezza e urgenza espressiva. È un dialogo costante tra l’io e il mondo, tra la parola e il silenzio.

Classe 1968, originaria di Simbario, Grazia Bertucci ha costruito la sua vita tra passione e impegno. Dopo gli studi al liceo scientifico di Serra San Bruno, si trasferisce a Milano per laurearsi in Giurisprudenza. Poi il ritorno in Calabria, dove oggi esercita la professione di avvocato. Ma la sua figura va ben oltre quella forense: da anni è attiva nel sociale attraverso associazioni di volontariato, ed è stata anche consigliere comunale con delega alla cultura e ai lavori pubblici. Un percorso, il suo, che racconta l’intreccio tra parola, azione e comunità.

L’approdo al Salone del Libro di Torino è un riconoscimento e insieme una sfida: portare la voce di una poetessa calabrese, radicata nel suo territorio ma con lo sguardo sempre rivolto altrove, sul più importante palcoscenico italiano dell’editoria. Una voce che non si piega alla retorica, ma che si offre nuda e autentica, tra le pieghe della vita e dei sentimenti.

In un tempo che spesso lascia poco spazio alla riflessione e alla profondità, “Nemesi” arriva come una carezza e un richiamo. A leggere con il cuore, a riconoscersi negli altri, a scoprire che nella poesia – quella vera – possiamo ancora trovare casa.

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