Guardia medica chiusa ad Acquaro a Ferragosto, Scaturchio scrive all’Asp

Dopo la denuncia via social, il primo cittadino di Dasà invia una pec alla commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo

Dopo la denuncia video diventata virale sui social (leggi qui), il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, passa ai fatti: ha inviato una pec alla commissione straordinaria dell’Asp di Vibo Valentia per chiedere chiarimenti in merito alla chiusura non annunciata della guardia medica di Acquaro nella notte di Ferragosto. Un servizio, va ricordato, che serve anche i cittadini del suo comune.

La segnalazione arriva dopo che lo stesso primo cittadino si è recato personalmente nella sede di via Lucifero in seguito al malore di un’anziana ospite della casa di riposo “Pietro Rosano”. Una volta arrivato, ha constatato l’assenza di personale medico: ambulatorio vuoto, nessuna comunicazione, nessuna assistenza. L’intervento è stato garantito solo dai sanitari del 118, allertati in seguito.

La segnalazione arriva dopo che lo stesso primo cittadino si è recato personalmente nella sede di via Lucifero in seguito al malore di un’anziana ospite della casa di riposo “Pietro Rosano”. Una volta arrivato, ha constatato l’assenza di personale medico: ambulatorio vuoto, nessuna comunicazione, nessuna assistenza. L’intervento è stato garantito solo dai sanitari del 118, allertati in seguito.

Scaturchio parla senza mezzi termini di un “grave disservizio” che si inserisce in un contesto già fragile: da tempo, infatti, i servizi sanitari nel comprensorio dell’Alto Mesima funzionano a singhiozzo. Non solo Acquaro: anche le postazioni di Gerocarne (Ciano), Arena e Soriano sono state oggetto di segnalazioni analoghe. In pratica, secondo il sindaco, l’unica postazione teoricamente operativa resta quella di Dinami, che però è lontana e insufficiente a coprire l’intero bacino d’utenza.

Il primo cittadino chiede alla triade commissariale se la sospensione sia stata un fatto isolato – già di per sé grave – oppure l’effetto di un ridimensionamento più ampio e non condiviso con i territori interessati. Chiarisce anche che, in assenza di risposte concrete, si riserva di intraprendere ulteriori iniziative istituzionali, coinvolgendo cittadini e autorità regionali.

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