Il Gruppo di Azione Locale Terre Vibonesi ha visitato la struttura all’avanguardia per la produzione di alimenti destinati a bambini oncologici e consumatori fragili presso la Cittadella di Padre Pio a Drapia, in provincia di Vibo Valentia, verificando i risultati concreti dell’investimento di 200.000 euro stanziato nell’ambito della Misura 16 Cooperazione – Intervento 16.2.1.
Alimenti per i pazienti oncologici
Il progetto ha realizzato il primo laboratorio con Livello di Biosicurezza 3 (BL3) in Italia per la produzione di alimenti destinati a pazienti oncologici pediatrici e consumatori fragili. La struttura è composta da due laboratori distinti, uno per cibi cotti e uno per prodotti Ready To Eat in ambiente sterile “Biobubble”, che rappresenta un modello unico nel garantire standard di sicurezza alimentare superiori anche a quelli delle camere bianche tradizionali.
A rendere possibile questo risultato la partnership tra tre realtà specializzate: l’Azienda agricola “I Discepoli di Padre Pio” Srl che fornisce materie prime agricole biologiche, il Consorzio De Alimentaria Qualitate che garantisce il coordinamento scientifico e i protocolli di sicurezza alimentare, ed il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica di Pavia che si occupa dei sistemi informativi e delle tecnologie innovative.

Uso di prodotti calabresi
Un aspetto fondamentale del progetto è l’utilizzo privilegiato di prodotti calabresi coltivati direttamente nell’azienda agricola della Cittadella. Fichi, fichi d’India, prugne selvatiche, more di rovo, agrumi, mandorle, pinoli e il grano Scorzonera rappresentano la base nutrizionale di molte ricette, trasformando le eccellenze agricole locali in alimenti terapeutici. L’olio extravergine di oliva e il miele prodotti in loco, insieme ad ortaggi coltivati in condizioni biologiche, conferiscono alle preparazioni non solo sapori autentici ma anche proprietà nutritive superiori. Questa filiera cortissima garantisce la massima freschezza e tracciabilità degli ingredienti, valorizzando il territorio calabrese e dimostrando come l’agricoltura locale possa diventare strumento di cura. Il progetto ha portato alla formulazione di oltre 1.000 ricette specificamente studiate per bambini oncologici (circa 1.400 nuovi casi annui nella fascia 0-14 anni), consumatori fragili adulti (oltre 13,5 milioni di italiani over 60) e pazienti con limitazioni alimentari dovute a patologie cardiache, epatiche, renali e metaboliche.
Particolare attenzione è stata dedicata allo sviluppo di “cavalli di Troia”, prodotti che integrano in forma appetibile ingredienti officinali benefici come cardo mariano, eleuterococco e spirulina. I laboratori utilizzano anche la metodologia “All In One” con contenitori Jarsty per una preparazione sicura e pratica. È stato inoltre sviluppato Food Choice, un gioco interattivo che aiuta a comprendere le preferenze alimentari dei bambini, completato da un sistema robotizzato per la consegna al letto.

Il manuale
Il progetto include anche un manuale per le famiglie che guida i genitori nella preparazione sicura di alimenti domiciliari per bambini oncologici, colmando una lacuna informativa importante nel supporto alle famiglie durante la fase di domiciliazione.
“Siamo di fronte a un progetto assolutamente unico nel panorama nazionale”, ha dichiarato Vitaliano Papillo, Presidente del GAL Terre Vibonesi. “Questo laboratorio rappresenta uno dei più importanti progetti che il nostro GAL abbia mai finanziato. La nostra soddisfazione è immensa nel vedere come l’investimento abbia generato non solo una struttura di eccellenza scientifica, ma un modello concreto di innovazione sociale che pone al centro i bisogni dei più vulnerabili. Questo progetto dimostra il valore aggiunto che i Gruppi di Azione Locale possono apportare quando si investono risorse su iniziative veramente innovative. Desideriamo ringraziare l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, che sin dall’inizio ha dimostrato grande sensibilità verso questa realtà, sostenendo con convinzione un’iniziativa che rappresenta un’eccellenza per tutto il territorio calabrese”.
“La nostra attività a Drapia – dicono dall’Azienda agricola I Discepoli di Padre Pio – è inserita in un ampio e ambizioso progetto nel campo della salute, che ci ha visto impegnati come ente capofila dell’iniziativa e nella fattiva collaborazione con il GAL Terre Vibonesi’.
Una vera rivoluzione
“Abbiamo creato un modello che va oltre la semplice preparazione di alimenti”, ha aggiunto Paolo Boni, Presidente del Consorzio De Alimentaria Qualitate e responsabile scientifico del progetto. “Questo laboratorio BL3 rappresenta una vera rivoluzione nell’approccio nutrizionale ai pazienti fragili. Grazie alla collaborazione con il GAL Terre Vibonesi, siamo riusciti a trasformare un’idea innovativa in una realtà concreta che oggi serve da esempio per tutto il territorio nazionale. L’utilizzo privilegiato dei prodotti calabresi non è solo una scelta di sostenibilità, ma una dimostrazione di come l’eccellenza locale possa diventare strumento di cura e benessere per chi ne ha più bisogno”.
L’importanza del progetto e del Laboratorio BL3 è stata evidenziata anche da Irene Gaeta, figlia spirituale del Santo di Pietrelcina e cittadina onoraria di Drapia, da circa vent’anni impegnata insieme alla Fondazione Discepoli di Padre Pio, da lei fondata nella realizzazione della Cittadella di Padre Pio, che nei prossimi mesi vedrà l’autorizzazione e l’inizio delle attività di un nuovo centro diagnostico radiologico, in vista dell’apertura dell’Ospedale oncologico di comunità pediatrico e che sarà utile per implementare e migliorare le prestazioni sanitarie sul territorio calabrese.