Il Comune di Vibo e il bando per il reclutamento di esperti: da Indipendenza dubbi su trasparenza e dinieghi

Il Movimento, guidato dal coordinatore provinciale Pino Scianò, annuncia azioni legali e amministrative per ottenere chiarezza e tutelare l’interesse collettivo

Il Coordinamento provinciale Movimento Indipendenza, guidato dall’avvocato Giuseppe Scianò, ha diffuso un duro comunicato in merito alla gestione della procedura di selezione pubblica per il reclutamento di esperti avviata dal Comune di Vibo Valentia. Il tema centrale sarebbe il “diniego, da parte dell’Ente, alla richiesta di accesso agli atti relativi al bando, sollevando interrogativi su trasparenza e legittimità”.

Il diniego del Comune

Il diniego del Comune

Il Comune di Vibo Valentia, stando a quanto spiegato dal Movimento, ha motivato il rifiuto con la “necessità di proteggere i dati sensibili contenuti nei curricula dei candidati”. Secondo il responsabile prevenzione della corruzione e della trasparenza, tali dati potrebbero non essere divulgabili senza il consenso degli interessati. Questo riguarda sia i curricula sia i verbali che riportano valutazioni personali dei candidati.

La controargomentazione del Movimento Indipendenza

Il Movimento contesta questa posizione, sostenendo che il diritto alla riservatezza non possa prevalere sull’interesse pubblico in una selezione pubblica, specie se finanziata con fondi pubblici. Viene sottolineato come, in altri ambiti, come le candidature elettorali, i curriculum e i certificati giudiziali siano pubblicati per garantire trasparenza. Perché, dunque, negare la stessa trasparenza in un concorso che incide sul pubblico interesse?

Inoltre, il Movimento fa notare che il Comune avrebbe potuto oscurare i dati identificativi dei candidati, garantendo l’anonimato e tutelando la privacy, senza compromettere la possibilità di verifica della regolarità della procedura. Tuttavia, questa opzione non è stata presa in considerazione.

I dubbi sulla procedura

Nel comunicato si denunciano presunte irregolarità nella gestione della selezione, con riferimento specifico a un candidato che avrebbe superato la fase preliminare senza possedere i requisiti necessari, salvo poi essere escluso dopo il colloquio senza motivazioni ufficiali. Questa mancanza di trasparenza nelle decisioni, unita al diniego dell’accesso agli atti, solleva ulteriori sospetti sull’intero processo.

Le azioni annunciate

Di fronte al diniego del Comune, il Movimento Indipendenza non intende restare inerte. Ha annunciato di voler: ricorrere al Tar, chiedendo l’annullamento del provvedimento di diniego; esporre la vicenda alle autorità giudiziarie competenti, sollecitando verifiche sulla legittimità della procedura; richiedere formalmente la revoca del diniego in autotutela, con l’impegno a preservare tutti gli atti della selezione. Il Movimento chiede anche trasparenza riguardo a eventuali distruzioni di documentazione relativa alla selezione.

Un appello alla trasparenza

La vicenda, secondo il Movimento, non è solo una questione di diritti negati ma una battaglia per la trasparenza amministrativa. “L’accertamento della legittimità della procedura di concorso non potrà che rasserenare tutti coloro che vi hanno preso parte, garantendo il diritto dei cittadini a conoscere”, si legge nel comunicato.

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