Il contrasto alla violenza sulle donne spiegato ai giovani, a Vibo la campagna “Questo non è amore” (foto)

La scuola di polizia ha ospitato un dibattito sulla violenza contro le donne, promosso dal questore

Nell’ambito delle iniziative portate avanti dalla polizia per la campagna nazionale contro la violenza di genere “Questo non è amore” si è svolta oggi alla scuola allievi agenti un incontro-dibattito inerente la tematica della violenza contro le donne, voluto dal questore Rodolfo Ruperti.

La giornata, che si è svolta alla presenza del prefetto, del procuratore della Repubblica, del sindaco della città, del direttore della Scuola, del comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri e del comandante provinciale della Guardia di Finanza, è stata, infatti, pensata ed organizzata con il preciso intento di sensibilizzare i giovani studenti presenti su un tema così importante.

La giornata, che si è svolta alla presenza del prefetto, del procuratore della Repubblica, del sindaco della città, del direttore della Scuola, del comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri e del comandante provinciale della Guardia di Finanza, è stata, infatti, pensata ed organizzata con il preciso intento di sensibilizzare i giovani studenti presenti su un tema così importante.

Dopo un’apertura dei lavori in cui il questore ha posto in evidenza le azioni messe in campo dalla polizia e, nello specifico, dalla Questura nelle sue diverse articolazioni, per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne, ha lasciato la parola ai funzionari intervenuti. Dal dirigente della Divisione Anticrimine, Domenico Lanzaro, che ha descritto gli strumenti previsti dalla legge a tutela della donna vittima di violenza, con particolare riguardo alle misure di prevenzione come l’ammonimento e la sorveglianza speciale; al dirigente Francesco Gorpia, che si è invece soffermato sugli aspetti di stretta competenza dell’ufficio di polizia che presta il primo intervento di soccorso alla vittima, e al vice dirigente della Squadra Mobile, Luca Pinti, che ha illustrato la fase investigativa susseguente alle segnalazioni ricevute.

L’agente scelto Vincenzo Maria Tripodi ha invece riportato la sua esperienza quale operatore della Squadra Volante della Questura, ricordando un episodio, salito alle cronache nazionali, in cui lo stesso riuscì, grazie al suo intuito, a salvare la vita di una donna in pericolo.

Un importante contributo è stato inoltre dato da Stefania Figliuzzi e da Cristina Marino, referenti di due centri antiviolenza presenti sul territorio di Pizzo e di Catanzaro, nonché da due attrici dell’Accademia di Studi Teatrali e Scuola di Teatro “Fughe Organizzate”, Sofia Greco e Maria Capistrano, che hanno portato in scena due monologhi di forte impatto umano e sociale.

A chiusura dei lavori, il procuratore della Repubblica, Camillo Falvo, ha evidenziato, con un intervento molto apprezzato, diversi ed importanti aspetti della tematica trattata, fornendo svariati spunti di riflessione sia dal punto di vista sociale che normativo, e rispondendo a tutti coloro che hanno formulato delle domande.

A margine della giornata, l’associazione “Libera Calabria”, unitamente a Martino Ceravolo, in ricordo della tragica morte del figlio Filippo, vittima innocente della ‘ndrangheta, ha consegnato al questore e al procuratore un premio di riconoscimento per il lavoro svolto su questo territorio di contrasto alla mafia e alla corruzione.

Contemporaneamente a quest’evento, in diversi punti della città i poliziotti e le poliziotte della Divisione Anticrimine hanno distribuito ai cittadini le brochure realizzate dal servizio Centrale Anticrimine della polizia, e legate alla campagna “Questo non è amore”, in cui sono raccolte le attività svolte da tutti gli attori coinvolti nel contrasto al fenomeno della violenza sulle donne (Forze dell’Ordine, Centri Antiviolenza, operatori sociali), nonché le testimonianze dirette delle vittime di violenza.

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