La forza della fede e delle tradizioni va oltre il mare in tempesta, oltre il vento e l’aria gelida del maestrale, oltre la pioggia. Anche se il maltempo suggeriva, infatti, di rinviare i festeggiamenti in onore della Madonna Immacolata ad altra data, pescatori e fedeli non si sono arresi. Forti della tenacia che li caratterizza, hanno sfidato le forze avverse della natura e dato il via alle celebrazioni religiose come da programma.
La processione
La processione
Dopo la messa, concelebrata dal vicario diocesano don Nunzio Maccarone e dal parroco don Antonio Pagnotta, la statua dell’Immacolata ha lasciato l’altare per essere portata in processione. I sedici portantini, i cosiddetti di terra perché anticamente rappresentavano il mondo contadino, hanno attraversato le vie del paese riducendo di poco il percorso tradizionale. Dietro a loro, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e indossando la fascia tricolore, c’era il consigliere comunale Rossella Aquilano, nonchè i militari dell’Arma e quelli della Capitaneria di Porto. Arrivati sull’arenile, il piedistallo con la Madonna è passato sulle spalle dei venti portantini di mare, espressioni del mondo marinaro, che, con coraggio e al grido di “Viva Maria”, hanno affrontato le onde che si infrangevano sulla battigia. Attorno a loro centinaia di fedeli, mentre il grosso del pubblico ha stazionato nella parte alta dell’arenile.

La tradizione
Tutto è andato per il meglio e, dopo circa due ore, la statua dell’Immacolata ha fatto ritorno in chiesa. Alla fine tutti soddisfatti compresi le centinaia e centinaia di fedeli arrivati da tutta la Piana di Gioia Tauro e, con due pullman, anche dalla provincia di Catania. La festa dell’Immacolata, secondo la leggenda, risale ad un paio di secoli fa allorchè, nel corso di una violenta tempesta, l’equipaggio di una nave, che passava al largo del litorale nicoterese, per non soccombere agli assalti delle onde, si liberò del proprio carico buttando a mare tutte le merci che aveva a bordo tra cui la statua dell’Immacolata. La stessa, trasportata dalle correnti, si arenò sulla spiaggia antistante Nicotera Marina, dove i pescatori la raccolsero e la portarono nella zona più interna e sicura dell’abitato, erigendo sul posto una chiesa, che la potesse accogliere e proteggere.
Festeggiamenti annullati
Quest’anno, comunque, niente fuochi d’artificio e niente spettacolo musicale. Il comitato organizzatore, sia per rispetto verso la famiglia dell’operaio che nei giorni scorsi è stato trovato morto in un albergo del Salernitano, sia perché obbligato dalle cattive condizioni atmosferiche, ha rinviato tutti i festeggiamenti civili al prossimo 14 dicembre.
