Sembra avvolta dal mistero la morte di Carmine Gallo, 66 anni. È stato stroncato da un infarto fulminante nella sua abitazione, a Garbagnate milanese, dove era agli arresti domiciliari. È quanto ha riferito il suo legale, l’avvocato Antonella Augimeri.
Il caso Equalize
Il caso Equalize
Era balzato alla ribalta delle cronache per il caso Equalize, l’agenzia di “spioni” finita al centro di un’inchiesta sull’accesso non autorizzato a banche dati istituzionali. Dall’appellativo di “super poliziotto” agli arresti domiciliari, da baluardo delle forze dell’ordine ad agente (nel suo caso ex) ritenuto infedele.
Originario di Gragnano, in provincia di Napoli, 66 anni, dopo essere andato in pensione era diventato il vertice dell’agenzia d’investigazioni Equalize ritenuta epicentro del ‘supermercato delle informazioni’.
Lotta alla ‘ndrangheta
Gallo ha partecipato a numerose indagini volte a smantellare le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. Queste operazioni hanno portato a decine di arresti e alla scoperta di una rete ben radicata nel territorio lombardo, che operava attraverso estorsioni, traffico di droga e infiltrazioni nel settore edile e in quello degli appalti pubblici.
L’operazione “Infinito” è uno degli esempi più significativi: ha rivelato la struttura delle “locali” della ‘ndrangheta nella regione e ha contribuito a condanne di spicco per esponenti della criminalità organizzata.
Le infiltrazioni
Gallo ha avuto un ruolo cruciale anche nelle indagini su come le organizzazioni criminali, inclusa la mafia siciliana, siano riuscite a infiltrarsi negli appalti pubblici del Nord Italia, sfruttando società e cooperative locali. Queste indagini hanno evidenziato il fenomeno della “zona grigia”, ovvero la connivenza tra imprenditori locali e clan mafiosi per spartirsi appalti e finanziamenti pubblici. (Dire – l’indirizzo www.dire.it)