Il Pd vibonese nella tempesta post-elettorale, è guerra “di tutti contro tutti” dopo la doppia sconfitta

Il confronto interno si trasforma in un vero campo di battaglia. Sullo sfondo, l’ascesa di Ernesto Alecci e i tentativi del sindaco Enzo Romeo di ricucire un partito oggi più diviso che mai

La ferita delle elezioni regionali è tutt’altro che rimarginata. Nel Partito democratico vibonese i risvolti della doppia sconfitta – quella del candidato alla presidenza e di tutti i candidati espressi dal territorio provinciale – si abbattono come uno tsunami politico. A raccontarlo, con dovizia di particolari, è la Gazzetta del Sud, che descrive un partito attraversato da tensioni interne e da una resa dei conti che non sembra destinata a chiudersi presto.

Il Pd ama farsi male

Il Pd ama farsi male

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’analisi del voto non lascia spazio a interpretazioni di comodo: i numeri sono impietosi e dicono chiaramente che “ci sono stati errori evidenti, a cominciare dalla molteplicità di candidature su un territorio dal potenziale elettorale ridotto”. Un errore – sottolinea la Gazzetta del Sud – che sarebbe stato facile evitare anche prima del voto, ma il Pd, si sa, “ama farsi male” tra personalismi e rivalità intestine. Così, mentre figure come Raffaele Mammoliti, Luigi Tassone e Stefano Soriano restano fuori dai giochi, il nome che emerge con forza è quello di Ernesto Alecci, ex sindaco di Soverato, che – scrive il quotidiano – “bussa già alle porte della segreteria cittadina e provinciale vibonese”. Una prospettiva che ha mandato su tutte le furie parte della base e di quella “nomenclatura” che negli ultimi anni si era un po’ defilata.

Armi affilate

La Gazzetta del Sud parla di una riunione “a porte chiuse” nei locali della biblioteca comunale, alla presenza del sindaco Enzo Romeo, dove i delusi hanno “affilato le armi” alla ricerca di un capro espiatorio. Da quanto trapela, l’incontro si sarebbe presto trasformato in quella che il filosofo Thomas Hobbes avrebbe definito “una guerra di tutti contro tutti”. Nel corso del confronto, l’ex dirigente Michele Soriano avrebbe chiesto l’azzeramento del partito «a tutti i livelli», mentre Raffaele Mammoliti avrebbe proposto che la scure dell’azzeramento calasse anzitutto sulla giunta cittadina, considerata non più pienamente rappresentativa degli equilibri politici locali, sia nel Pd sia nel centrosinistra.

I presunti responsabili e l’ascesa di Alecci

Nel mirino degli iscritti, riporta ancora la Gazzetta del Sud, ci sarebbero “i troppi candidati vibonesi” ritenuti responsabili della disfatta elettorale. Dopo anni in cui il partito era riuscito a costruire un vero e proprio capolavoro politico – strappando la città al centrodestra – il Pd si ritrova ora una polveriera interna, dove accuse e recriminazioni si moltiplicano. Il sindaco Enzo Romeo ha provato a gettare acqua sul fuoco, confermando in un’intervista che “il rimpasto ci sarà, ma a conclusione della prima metà della consiliatura, dopo almeno due anni”.

Una linea di prudenza, che però non placa le tensioni. Il riconoscimento al gruppo che fa riferimento a Ernesto Alecci, tuttavia, potrebbe arrivare anche prima. Non si esclude – conclude la Gazzetta del Sud – che il consigliere regionale soveratese possa fare squadra con una parte del Pd vibonese, dando così vita a un nuovo assetto politico destinato a rimescolare ancora una volta le carte nel partito.

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