Il ritorno alla Minox, 56 giorni di lotta e la vittoria degli operai

Dopo quasi due mesi di presidio, la fabbrica riapre i battenti. Lavoratori in festa: torniamo a casa

È una mattinata di festa per i lavoratori della Minox, che dopo 56 giorni di presidio dinanzi ai cancelli della fabbrica hanno finalmente fatto ritorno alle loro postazioni. La produzione di contenitori in acciaio inox, che si era interrotta il 20 giugno scorso a seguito di un’ingiunzione di licenziamento, riprende oggi a pieno regime.

L’azienda, che conta una filiale anche nel lametino, era stata dichiarata fallita lo scorso 18 maggio. La sentenza del Tribunale di Lamezia Terme aveva fatto scattare un esercizio provvisorio, ma la successiva ingiunzione aveva lasciato a casa 25 operai in Puglia e 12 in Calabria. La risposta non si è fatta attendere: i lavoratori hanno dato vita a un presidio permanente per chiedere il proprio diritto al lavoro.

L’azienda, che conta una filiale anche nel lametino, era stata dichiarata fallita lo scorso 18 maggio. La sentenza del Tribunale di Lamezia Terme aveva fatto scattare un esercizio provvisorio, ma la successiva ingiunzione aveva lasciato a casa 25 operai in Puglia e 12 in Calabria. La risposta non si è fatta attendere: i lavoratori hanno dato vita a un presidio permanente per chiedere il proprio diritto al lavoro.

Vincenzo Copeta, portavoce dei colleghi, ha espresso tutta l’emozione del ritorno: “È stato emozionante. Siamo davvero tutti felici”. Ha raccontato i momenti difficili affrontati senza stipendio e tutele per tre mesi, ma ha anche sottolineato la speranza che il tavolo Sepac in Regione possa aiutare a recuperare le somme perdute. “Siamo arrivati tutti in orario, ognuno al proprio armadietto, con la sua maglia: come se nulla fosse successo”, ha aggiunto, descrivendo una scena di normalità tanto attesa.

Il ritorno alla produzione è stato preceduto da un momento di raccoglimento e benedizione. Don Peppino Balice, parroco del paese, ha impartito una benedizione ai lavoratori. “La ripresa della produzione è un dono grandissimo, che rende dignità e giustizia”, ha commentato la sindaca di Minervino, Lalla Mancini, sottolineando l’importanza della fabbrica per le famiglie e per l’intera comunità.

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