Parte non senza difficoltà il maxiprocesso Maestrale-Imperium-Olimpo. Ancora una volta è la composizione del collegio giudicante, così come avvenuto per Rinascita Scott, a tenere alta l’attenzione. La presidente del collegio Tiziana Macrì, e la giudice a latere Giulia Conti si sono tirate fuori al termine di una lunga camera di consiglio. A chiedere la loro astensione nel processo con rito ordinario del nuovo maxiprocesso alla ’ndrangheta vibonese, scaturito dalle inchieste “Maestrale-Imperium-Olimpo” che vede imputate 185 persone, erano stati i pm della Dda che in Aula era rappresentata dai pm Vincenzo Capomolla (procuratore facente funzioni) e dai sostituti Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Irene Crea. Sono stati loro, infatti, ad annunciare , di avere depositato già in Corte d’Appello una richiesta di astensione dalla celebrazione del dibattimento nei confronti della presidente Tiziana Macrì e del giudice a latere Giulia Conti per incompatibilità funzionale.
In particolare, il primo giudice avrebbe esercitato nella fase di indagine, funzione di gip di tutti e tre i tronconi autorizzando attività intercettiva, su alcuni imputati nel maxiprocesso. Alle richieste della Dda si sono unite anche le parti civili ed i difensori di Luigi Mancuso e Pantaleone Mancuso. La pubblica accusa ha poi avanzato richiesta di spostare le prime udienze del maxiprocesso nell’aula bunker di Lamezia. La decisione del collegio sarà presa il prossimo 20 marzo.