Quando un imprenditore decide di rimanere al suo posto, superando difficoltà, ostacoli e mettendo a repentaglio la sua incolumità e quella della sua famiglia, allora vuol dire che il legame con la sua terra è forte, granitico; di quelli che difficilmente potranno essere scalfiti.
Un legame che nessuno è riuscito a recidere; neanche i criminali che prima hanno tentato di fare breccia all’interno delle sue attività imprenditoriali e poi hanno avuto la sfrontatezza di sparare dentro la sua casa. Volevano essere chiari fino in fondo; volevano fare sapere che avrebbero fatto sul serio. Ha avuto paura, tanta paura, ma non s’è piegato. Non l’ha fatto con i criminali, non l’ha fatto con i boss e tantomeno ha ceduto davanti ai loro sodali.
Un legame che nessuno è riuscito a recidere; neanche i criminali che prima hanno tentato di fare breccia all’interno delle sue attività imprenditoriali e poi hanno avuto la sfrontatezza di sparare dentro la sua casa. Volevano essere chiari fino in fondo; volevano fare sapere che avrebbero fatto sul serio. Ha avuto paura, tanta paura, ma non s’è piegato. Non l’ha fatto con i criminali, non l’ha fatto con i boss e tantomeno ha ceduto davanti ai loro sodali.
Schiena dritta e sguardo fiero. Ha sempre avuto fiducia nello Stato anche se in qualche occasione gli ha girato le spalle. Non ha ceduto neanche ai ricatti della burocrazia mafiosa e collusa che in passato l’ha ostacolato in tutti i modi provando a fare colare a picco i suoi sogni, i suoi progetti.
Parliamo di Francesco Cascasi, imprenditore di successo che mantiene la “cabina di regia” a Portosalvo di Vibo Valentia mentre le sue aziende corrono, offrono servizi, tecnologie, assistenza, operano in diverse parti d’Italia e persino all’estero; sono le regole del mercato a dettare i tempi. Di tutto questo l’imprenditore vibonese ne ha parlato a cuore aperto qualche giorno fa, con accanto don Ennio Stamile, ai giovani seminaristi di Capodimonte (Napoli) arrivati in Calabria per toccare con mano le difficoltà, le contraddizioni, le bellezze e perché no i problemi che si vivono in questa realtà del Paese oppressa e devastata dalle cosche della ‘ndrangheta ma che tuttavia vuole rialzarsi e camminare.
Senza nascondersi ma anche con estrema modestia ha mostrato la sua visione innovativa di imprenditore. Nel suo lungo e tortuoso percorso Francesco Cascasi ha avuto al suo fianco tre uomini tosti, con i calli sulle mani; vengono tutti dalla realtà contadina; sono i suoi fratelli: Gaetano, Salvatore e Mimmo. Sono i pilastri, lo zoccolo duro delle sue aziende, del gruppo Eurocontrol. I suoi progetti hanno creato posti di lavoro. Cascasi ha sperato e, forse, spera ancora che la Calabria, Vibo, Vibo Marina, Portosalvo potranno essere ancora un terreno fertile per l’innovazione e il turismo. Basta solo volerlo.
In passato s’è trovato a combattere contro un sistema che sembrava ostacolare anziché facilitare e aiutare lo sviluppo. Le sue imprese fuori dai confini della Calabria navigano a gonfie vele. La sua storia è quella di un uomo che, nonostante le avversità, non ha mai smesso di sognare e di lottare. Un imprenditore di resilienza e passione.