Incompatibilità di Talarico, la contestazione resta in piedi. Nesci: il sindaco smentito dagli atti

La consigliera: la maggioranza, messa con le spalle al muro, ha fatto venire meno il numero legale

Il caso non è stato certo archiviato. La mancanza del numero legale nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Vibo Valentia non ha cancellato la proposta di delibera presentata dalla consigliera Maria Rosaria Nesci. In primo piano la presunta incompatibilità dell’assessore Marco Talarico, causa un debito rateizzato con il Comune e sulla quale è pendente la richiesta di parere al Ministero dell’Interno. Sulla vicenda torna per chiarire alcuni aspetti la stessa consigliera che, al di là delle disquisizioni prettamente tecniche sulle modalità di presentazione (ordine del giorno o delibera), chiama alle proprie responsabilità il civico consesso affinché contesti all’assessore Talarico “una causa di incompatibilità per conflitto di interessi per l’esistenza di un debito liquido ed esigibile verso il Comune”. Il tutto nonostante vi sia una rateizzazione in atto che, secondo quanto evidenzia la consigliera Nesci, rimane in piedi fino a quando non sia stata versata l’ultima rata.

Procedura legittima

Fatta questa premessa che si evince dalla proposta di delibera, Maria Rosaria Nesci sottolinea la correttezza della procedura: “La proposta di deliberazione è stata legittimamente proposta nel pieno rispetto del regolamento del Consiglio comunale e delle norme del Tuel. Queste ultime, infatti, definiscono il Consiglio comunale quale organo di indirizzo e di controllo dell’azione politico-amministrativa e prevedono altresì che la contestazione della causa di incompatibilità vada deliberata dal consiglio comunale medesimo. Inaccettabili, pertanto, le dichiarazioni del segretario comunale che per mutuo soccorso ha inteso arzigogolare una tesi del tutto avulsa da qualsiasi contesto normativo e logico giuridico nel momento in cui ha parlato di irricevibilità della proposta della delibera di cui trattasi”.

La strategia

“A questo punto, tuttavia, la scrivente, unitamente agli altri firmatari della proposta, pur nella consapevolezza di aver correttamente agito, ha comunque deciso di presentare un formale emendamento (nella seduta del 30 aprile scorso ndr.) secondo quanto previsto dal regolamento comunale ed ha così messo all’angolo la maggioranza che, a quel punto, non potendo più ricevere alcun aiuto da casa (ndr da parte del Segretario comunale) al fine di non deliberare e di non assumersi così alcuna responsabilità, ha abbandonato l’aula”.

Il sindaco sapeva

“Nient’altro da aggiungere sul punto ma una precisazione – prosegue la consigliera Nesci – che ritengo doverosa per dovere di correttezza e cioè che le dichiarazioni del Sindaco, nella parte in cui escludono una qualsiasi informazione a lui rivolta da parte degli uffici in merito alla sussistenza del debito da parte dell’assessore in questione, sono palesemente smentite dalla documentazione versata agli atti e contenuta anche nel fascicolo del consiglio comunale del 18.07.2024 laddove risulta una formale nota della Dott.ssa Santoro che segnala tale circostanza”.

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