Incuria e abbandono, il tabellone con l’immagine di Falcone e Borsellino pendente e sbiadito

Il cronista Luigi Stanizzi, per anni alla Gazzetta del Sud, richiama l'attenzione degli amministratori di Catanzaro: non trascuriamo le cose più piccole

<Oltre alle grandi cose vorrei che oggi osserva il cronista Luigi Stanizzi – si guardasse anche a quelle apparentemente più piccole. Il tabellone nella foto è collocato nella famosa piazza Matteotti di Catanzaro, davanti al vecchio Palazzo di Giustizia “Salvatore Blasco”, precisamente in via Giovanni Falcone Paolo Borsellino! Centinaia di persone, fra cui magistrati, avvocati, imputati, studenti, gente comune, delinquenti, assassini, forze dell’ordine, brave persone, in poche ore passano da qui e vedono come si è ormai ridotta l’immagine dei due magistrati, Borsellino e Falcone, tanto esaltati a parole, e dei nomi della moglie di Falcone e delle scorte dei due giudici assassinati da criminali di varie specie>.


<E vicino c’è la camionetta con i soldati dell’Esercito Italiano che controllano. A pochi metri il suggestivo, artistico, significativo, evocativo, doloroso monumento (opera di Michele Guerrisi) ai Caduti in Guerra per la Patria. La nostra. L’Italia. Oltre alle tante parole che oggi doverosamente vengono tributate, il tabellone – aggiunge ancora Stanizzi – merita di essere rimesso in condizioni di decenza, in memoria dei due magistrati e relative scorte>.


<E vicino c’è la camionetta con i soldati dell’Esercito Italiano che controllano. A pochi metri il suggestivo, artistico, significativo, evocativo, doloroso monumento (opera di Michele Guerrisi) ai Caduti in Guerra per la Patria. La nostra. L’Italia. Oltre alle tante parole che oggi doverosamente vengono tributate, il tabellone – aggiunge ancora Stanizzi – merita di essere rimesso in condizioni di decenza, in memoria dei due magistrati e relative scorte>.

Il giornalista Luigi Stanizzi


<Per una questione di rispetto. Un simbolo così importante non può rimanere in questo stato di degrado: eroso dal sole, dal vento, dal tempo, dall’incuria, dalla dimenticanza. Il ricordo non vive solo nell’ immagine televisiva e nei titoli dei giornali. “Per non dimenticare”, come dice il tabellone stesso; e per ricordarli, come meritano>.

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