Intelligenza artificiale e didattica, docente dell’Itg a Lussemburgo in rappresentanza dell’istituto

Un corso al quale hanno preso parte insegnanti da tutti i Paesi europei. Primo obiettivo l'utilizzo dell'IA nel mondo della scuola

L’Itg Iti di Vibo Valentia è stato selezionato per partecipare alla conferenza finale del corso intitolato Intelligenza artificiale per l’insegnamento tenutasi a Lussemburgo nei giorni 18-19 gennaio 2024. La chiusura di oltre 30 ore di corso ha coinvolto 9 insegnanti italiani, tra cui la professoressa Carmen Manduca in rappresentanza dell’istituto, e 200 circa di altri paesi Europei, all’interno di un progetto Erasmus tra Irlanda, Italia, Lussemburgo, Slovenia e Francia. La rete di collaborazione ha coinvolto i Ministeri della Cultura dei diversi partners, il Cnr (centro di ricerca nazionale) di Palermo, Università e scuole di ogni ordine e grado.

Tema principale: l’implementazione dell’intelligenza artificiale nella didattica, intesa come supporto e semplificazione del lavoro del docente e dello studente. Nodo del discorso l’IA, che si sviluppa di giorno in giorno molto rapidamente, è necessario informarsi, formarsi, perché già oggi è passato, domani si farà un ulteriore passo avanti.

Tema principale: l’implementazione dell’intelligenza artificiale nella didattica, intesa come supporto e semplificazione del lavoro del docente e dello studente. Nodo del discorso l’IA, che si sviluppa di giorno in giorno molto rapidamente, è necessario informarsi, formarsi, perché già oggi è passato, domani si farà un ulteriore passo avanti.

Come affrontare l’incalzare della tecnologia, senza resistere e opporsi?  L’insegnante è oberato di lavoro e si chiede come questa nuova sfida possa aiutare il suo insegnamento; l’Intelligenza artificiale utilizzata quotidianamente, per fare delle ricerche online, per traduzioni, ma come renderla efficace nell’ambito dell’insegnamento?  I rappresentati della commissione europea e i politici hanno voluto prendere seriamente in considerazione in questa fase di passaggio di fornire un supporto agli insegnamenti per guidarli cosicché il percorso di aggiornamento e implementazione non avvenga improvvisamente da poterli lasciare disorientati e ancora più confusi. L’implementazione della IA nella didattica nasce come supporto al lavoro dell’insegnante, ma per poterlo intendere nella sua vera essenza il percorso dev’essere graduale e leggero. Si rischia altrimenti di trovare opposizione e resistenza, di rimanere indietro rispetto ai tempi che corrono, e di creare un gap tra docente e studente sempre più profonda. Quando si riuscirà a capire che l’IA è utile in classe, che potrebbe alleggerire il lavoro burocratico dell’insegnante e parallelamente fornire degli strumenti personalizzati di apprendimento, supervisionare i progressi degli alunni fragili, potenziare quelli brillanti, aiutare nella valutazione degli apprendimenti e offrire una varietà molto ampia di software per insegnare la propria materia, entrerà nella didattica una nuova fase che porterà dei risvolti nuovi e interessanti.

Si sono affrontate anche tematiche più scottanti, come la regolamentazione etica e la privacy. La commissione Europea ha da poco varato l’AI ACT, che elenca una serie di pratiche bandite in Europa, tutte quelle pratiche, cioè, che rappresentano un rischio ritenuto inaccettabile e che comunque sono in contrasto con i diritti fondamentali tutelati dalla UE.

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