Finalmente si alza la voce di qualche intellettuale sull’appiattimento culturale che sta avvenendo in Calabria in questi anni. Una massificazione guidata dal Presidente Roberto Occhiuto da quando è alla guida della Regione Calabria. Ho parlato più volte della Calabria dello spettacolo che intreccia la costruzione di un sistema di potere clientelare economico e politico che si intreccia con la costruzione fasulla di una nuova identità culturale, artistica, musicale della Calabria. Una facciata fatta di eventi, fiere, concerti, mostre, che nulla apportano di nuovo alla nostra identità, una maschera appiccicata, fatta di modernismo e vuoto cosmico.
Il miele di Calabria Film Commission
Il miele di Calabria Film Commission
La Calabria dello spettacolo si estrinseca su eventi come il Magna Graecia Film festival, sul Capodanno Rai, su iniziative come il Vinitaly a Sibari. Il controllo di questo nuovo sistema di potere passa attraverso la Calabria Film Commission che è diventata il nuovo bastione del potere occhiutiano. Quasi tutte le iniziative passano ormai da questa fondazione che non brilla di certo per trasparenza visto che nessuna sua delibera, mandato, decreto viene mai pubblicata. Siamo ad una settimana dal Capodanno e ancora non si conoscono i costi del Capodanno Rai 2025. Sappiamo tutto sul grosso palco che sta nascendo a Reggio, quasi un simulacro del nuovo potere occhiutiano. Adesso, in attesa del concerto, tutti a parlare dello spettacolo dei droni sullo stretto di Messina.
Costi e hotel pieni
Tutto sembra finalizzato ad incantare, distrarre, rincoglionire le persone. Sembriamo diventati come gli indigeni americani incantati dalle patacche lucenti che Colombo gli rifilava. Tutta la stampa a dare un’immagine esaltante della Calabria. Gli Hotel sono pieni, così come i b&b, però si dimenticano di dire che sono pieni per una notte e si dimenticano di fare un semplice raffronto costi benefici. E sì perché questo Capodanno ci costerà un paio di milioni e gli Hotel dovrebbero essere pieni per anni per recuperarne i costi.
Venduto pure il Natale
L’altro bastione dell’era Occhiuto è diventata la Ryanair a cui ormai ha delegato la promozione del turismo. Nonostante questo non risultano grandi arrivi per il grande evento dall’estero o da altre Regioni del Nord. I costi degli aerei sono esorbitanti proprio perché si è instaurato quasi un monopolio della Ryanair in Calabria. Il mondo intellettuale a questo stravolgimento si volge dall’altra parte, fa finta di nulla, di non vedere. Qualcosa, però, si sta muovendo. Santo Gioffrè ha pubblicato un bel post dal titolo: “Chi ha venduto e chi ha comprato il Natale calabrese?”. Chiudo con parte della sua denuncia: “Avete trasformato la Calabria,e i paesi della Calabria, in un cimitero di moribondi senza-vita, ballando con i fantasmi che vagano dispersi…..Si aggirano, per le strade piene di buche, affaristi e cacicchi che distribuiscono promesse e abbonamenti prebende di scambio alle clientele, come faceva Achille Lauro con i pacchi di pasta…. annichilendo e immeserabilendo. Avete concentrato le luci e gli spettacoli natalizie, rococò e vuoti di ogni ricaduta sociale, sprecando miliardi, nei pochi grandi centri della Provincia di R.C., spegnendo, completamente, tutti i paesi dell’interno. Siete ascari del Nord perché siete coscienti del ruolo che vi siete assunti contro il Calabresi, narcotizzandoli. Avete investito la Calabria di modernità destruenti, contando sulla pavidità di coloro che avrebbero dovuto scrivere o parlare, ma che non dicono mai nulla, pur millentando e vantando indipendenza. Avete annientato i riti antichi del Natale, unico periodo dell’anno che creava comunanze, socialità e reciproci riconoscimenti tra le genti e dove si rinnovava e perpetuava la bellezza dell’appartenenza contro la cancellazione della memoria, come, magistralmente, ci ha raccontato l’ultimo grande Antropologo Calabrese, Luigi Lombardi Satriano”.
E l’altro segnale positivo sta arrivando dai tanti cittadini reggini che manifestano la loro indignazione per lo spreco di risorse per un concerto difronte ad una città ed una Regione abbandonate a se stesse.