È nelle librerie e sugli store online dal 27 maggio “La Casa Ultima”, la nuova fatica letteraria di Merilia Ciconte, architetto prestato alla letteratura (ha già pubblicato “Dopo il buio. Storia di un amore malato”, e diversi racconti in raccolte antologiche), sorianese doc, da qualche anno trasferitasi con il marito a Milano. Edito da “Santelli editore”, il libro si configura come una saga familiare che ha come protagoniste tre donne, Elisa, Estella ed Elena (madre, figlia e nipote) e si sbroglia in un arco di tempo che va dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, tra fatti storici realmente accaduti, storie di emigrazione, empatia, resilienza, lotta per la sopravvivenza, lutti, abbandoni e quella forza femminile che, dopo la tragedia del conflitto, ha permesso la ripartenza del Paese.
Anche a Soriano (da dove prende le mosse la narrazione), che anche se non toccata direttamente dalla guerra, è stata privata della forza maschile (partita per i vari fronti), lasciando alle donne il compito di mandare avanti la baracca (sconfessando, così, la retorica convinzione che non ne sarebbero state in grado).
L’emigrazione
Da Soriano la trama segue le rotte dell’emigrazione della seconda metà del ‘900, passando per l’Argentina, di nuovo la Calabria, l’Afganistan, Roma, la Sicilia. E per le “E” delle iniziali dei principali protagonisti: è la “E” di “Esperanza”, quella che guida le tre donne durante le varie fasi e le difficoltà della vita. Entrando nel dettaglio il romanzo è diviso in tre parti e, come detto, prende le mosse da Soriano. Dove è nata e vive Elisa, che per un fatale turbinio di eventi si troverà catapultata a Buenos Aires per seguire Nicola, l’amico d’infanzia destinato a divenire suo marito (per procura, come si usava ai tempi).
Qui lavora in un atelier e concepisce Pino, scoprendo di essere nuovamente incinta dopo la morte del marito in un incidete sul lavoro. Il destino, quindi, la riporta a Soriano dove nasce Estella e dove, per necessità, farà da balia al figlio dei baroni Bruni, Filippo, e si trasferirà a vivere al palazzo fino a che quest’ultimo non andrà in collegio.
Mamma e figlia cambieranno nuovamente casa, la “Casa Ultima, da dove si dipana la seconda parte del libro, che ha come protagonista Estella, la quale va a studiare a Roma all’Accademia di Belle Arti, inizia a lavorare presso un noto stilista, apre un proprio atelier, rincontra Filippo e i due s’innamorano ma quando lui scopre che Estella è incinta abbandona entrambe al loro destino. Nasce Elena, protagonista della terza parte dello scritto. Passano gli anni tra Roma, nel periodo scolastico, e Soriano, dalla nonna, in estate, Elena diventa medico, collabora con una Ong e si dedica al volontariato, in soccorso ai migranti che sbarcano a Lampedusa e assistenza medica nei territori in guerra, a Kabul.
Storie che s’intrecciano
La sua vita si completa quando incontra e si innamora di Luca, un regista, e, soprattutto, quando salva la vita a un piccolo orfano (Elios – un’altra “E” che ritorna a dar speranza), naufrago a Lampedusa, di cui ottiene l’affido e poi l’adozione. Insomma, storie che s’intrecciano e si completano in giro per il mondo ma che hanno come unico riferimento fisso quella “Casa Ultima”: come un unico “filo rosso” che parte da Elisa, prosegue con Estella, avvolge Elena e attracca a Eliot. Ovviamente la trama è più intrecciata e avvincente. A Merilia Ciconte il merito di averla immaginata e scritta. Per scoprirla tutta non resta che procurarsi l’opera in libreria e soddisfare la propria curiosità.