La dignità calpestata da barriere e indifferenza, prelievo del sangue in strada sulla carrozzina

La triste disavventura di una donna che non ha potuto accedere al laboratorio analisi perchè il passaggio era ostruito da un'auto. Inutili le chiamate a Vigili urbani e Polizia

Parla di dignità e barriere la storia di Sofia Felicetta. Tutto è accaduto nel centro di Vibo Valentia, dove le barriere non le hanno consentito di effettuare un semplice prelievo ematico. Dignità calpestata finanche dai tutori dell’ordine pubblico. La donna, invalida in carrozzina, si sarebbe dovuta recare in un laboratorio analisi di  piazza Santa Maria, ma non ha potuto, in quanto la zona è completamente inaccessibile a causa di lavori in corso.  Avrebbe dovuto esercitare un proprio diritto alla salute, ma come farlo in carrozzina?

 Dopo una lunga attesa Sofia  Felicetta ha contattato i vigili urbani <che non sono intervenuti, poi il 113 che ha rimbalzato la palla a una pattuglia dei carabinieri che circolava nei paraggi e che nonostante cenni di aiuto non si è fermata>. A tutte queste persone la donna porge i suoi ringraziamenti <per aver contribuito a calpestare la dignità umana! Perché è dignità umana poter accedere  all’interno di un servizio quale un laboratorio analisi>.

 Dopo una lunga attesa Sofia  Felicetta ha contattato i vigili urbani <che non sono intervenuti, poi il 113 che ha rimbalzato la palla a una pattuglia dei carabinieri che circolava nei paraggi e che nonostante cenni di aiuto non si è fermata>. A tutte queste persone la donna porge i suoi ringraziamenti <per aver contribuito a calpestare la dignità umana! Perché è dignità umana poter accedere  all’interno di un servizio quale un laboratorio analisi>.

Stesso ringraziamento va <a quell’automobilista che ha ostruito con il suo veicolo il passaggio all’interno del presidio>. Certo <è facile quando si hanno due gambe e due braccia che funzionano – aggiunge  Sofia Felicetta -. Ma quando si ha a che fare con una sedia a rotelle e un corpo che pesa 100 chili tutto è più complicato>. 

Lo sa bene chi come lei  deve combattere ogni giorno contro le ingiustizie, ma soprattutto contro l’insensibilità delle persone. Il prelievo, dopo due ore d’attesa, è stato effettuato in macchina, per strada, dove l’igiene non è garantita. <Ed è proprio quando il medico è uscito fuori  dal suo laboratorio a chiedere scusa per l’inconveniente che la mia  dignità è stata calpestata ancora di più  – prosegue l’invalida – perché a chiedere scusa non è  stato il parcheggiatore incivile o chi non è intervenuto per fare la multa, ma un sanitario che ha fatto più del suo dovere>.   

Sofia Felicetta sa bene che chi ha sbagliato non porgerà mai  le sue scuse. E così a pesare come un macigno non saranno solamente le barriere fisiche, ma soprattutto quelle psicologiche. La non curanza, il mancato rispetto di regole di civiltà e buonsenso. A pesare non saranno gli insormontabili   ostacoli della vita quotidiana, ma la violazione della propria dignità di essere umano.  Dovrebbe essere proprio la dignità a far distinguere gli uomini dalle bestie, ma  capita sempre più spesso il contrario: a dare lezione di umanità e amore sono proprio gli animali!

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