La giustizia adotta la scuola: il Polo liceale di Lamezia Terme protagonista a Montecitorio

Gli studenti lametini ricordano Maria Chindamo e riflettono su legalità e giustizia nella quinta edizione del progetto promosso dalla Fondazione Vittorio Occorsio

Si è svolta il 5 marzo scorso, nella prestigiosa Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, l’inaugurazione della quinta edizione del progetto “La giustizia adotta la scuola”, promosso dalla Fondazione Vittorio Occorsio. L’iniziativa, che coinvolge studenti di tutta Italia, ha visto la partecipazione di una rappresentanza del Polo liceale Campanella Fiorentino di Lamezia Terme, guidato dalla dirigente scolastica Susanna Mustari. Gli studenti lametini hanno presentato il loro elaborato dal titolo “Il ‘caso’ Maria Chindamo, femminicidio di ’ndrangheta: storia di donne e libertà”, un lavoro che ha messo in luce il valore della memoria e della giustizia.

All’evento erano presenti figure istituzionali di primo piano, tra cui il Vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, la Prima Presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, il Capo della Polizia Vittorio Pisani, il Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe La Gala e il Comandante in seconda della Guardia di Finanza Bruno Buratti. Durante l’incontro, Francesco Gallo, studente della V B del Liceo Linguistico, ha illustrato il percorso svolto dalla sua classe sotto la guida delle docenti Carmela Dromì e Maria Stella Porcelli, referenti del curricolo di Educazione Civica d’Istituto. Il giovane ha sottolineato l’importanza di preservare e diffondere i valori della legalità, rendendo omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e la giustizia.

La storia di Maria Chindamo al centro

L’elaborato degli studenti ha posto al centro la tragica vicenda di Maria Chindamo, imprenditrice calabrese scomparsa il 6 maggio 2016 e vittima della violenza mafiosa. Attraverso la testimonianza del fratello Vincenzo Chindamo e del sostituto procuratore Cettina Iannazzo, il progetto ha voluto ribadire il doppio impegno necessario per contrastare il crimine: quello della giustizia istituzionale e quello della responsabilità civile di ogni cittadino.

“Maria Chindamo è diventata un simbolo – ha spiegato Francesco Gallo – per riflettere non solo sul passato, ma anche sul presente. Per evitare che tragedie simili si ripetano, è fondamentale combattere il silenzio e l’omertà che ancora persistono.”Il percorso si concluderà simbolicamente il 6 maggio prossimo con una visita alla terra di Maria, il luogo della sua scomparsa, dove ogni anno si riuniscono centinaia di persone per commemorare la sua memoria. Tra gli obiettivi futuri, la volontà di dedicare una targa alla sua figura e di designare il Polo liceale lametino come “terra di Maria”, a testimonianza del costante impegno della scuola nella diffusione dei valori della legalità e della giustizia. “La memoria di Maria Chindamo deve essere coltivata come simbolo di libertà e di lotta contro ogni forma di oppressione – ha dichiarato la dirigente Susanna Mustari –. La scuola ha il compito di instillare nei giovani questi principi fondamentali, attraverso la conoscenza e l’educazione civica.”

Educare alla legalità

Anche per il 2025, la Fondazione Vittorio Occorsio conferma il proprio impegno nel promuovere l’educazione alla legalità attraverso il metodo della public history, portando nelle scuole testimonianze dirette, coinvolgendo familiari delle vittime, magistrati, forze dell’ordine e storici, affinché le nuove generazioni possano comprendere il valore della giustizia e della memoria collettiva.

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