Nella sede dell’Asp di un commissario va e tre ne arrivano. Il Consiglio dei ministri, nella seduta di ieri pomeriggio, ha, infatti, preso in esame la proposta di scioglimento avanzata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi disponendo l’invio della commissione straordinaria nell’Azienda sanitaria vibonese.
Una brutta pagina
Una brutta pagina
La decisione arriva proprio allo scadere dei novanta giorni che lo stesso Piantedosi aveva a disposizione dalla data di ricezione della relazione del Prefetto di Vibo. Un’altra pagina brutta nella storia dell’Asp, un’altra pagina che, dopo l’invio dei militari dell’esercito davanti all’ospedale “Jazzolino”, contribuirà a tenere la sanità vibonese al centro dell’attenzione dei media nazionali della pungente satira dei social. E, purtroppo, non è la prima volta che succede. Già nel dicembre del 2010, il Consiglio dei ministri, su proposta dell’allora titotale del Viminale, Roberto Maroni, non aveva dubbi sulla necessità di sciogliere l’Asp per condizionamenti mafiosi. La commissione straordinaria gestiva ‘Azienda per oltre due anni, ma, alla fine della fiera, la situazione mutava di poco.
L’inchiesta Maestrale-Carthago
Anzi, andando avanti, certi fenomeni prendevano più consistenza e, oggi, tutti i nodi arrivano al pettine. In realtà, a riaccendere i riflettori sulla gestione dell’Asp erano stati gli esiti dell’inchiesta Maestrale-Carthago” condotta dalla Dda di Catanzaro che metteva a nudo i presunti rapporti di qualche dirigente medico dell’Azienda tanto con la criminalità organizzata o con esponenti politici vibonesi.
Dagli atti veniva fuori un quadro sconcertante del livello di condizionamento in cui operava l’Asp. Tutte notizie non sottovalutate dal prefetto Giovanni Paolo Grieco che lo scorso 22 novembre provvedeva ad inviare una triade commissariale (Orazio Marini, vicario Questura Vibo – ten. col. Alessandro Corda, Comando provinciale Carabinieri Vibo – ten. col. GdF, Giuseppe Froio) per verificare l’eventuale esistenza di condizionamenti o infiltrazioni della criminalità nella gestione della sanità.
In lista d’attesa Mileto e Filadelfia
L’arrivo della commissione straordinaria pone fine ad un iter lungo dieci mesi e ne apre un altro che non durerà meno di diciotto mesi. A questo punto, dopo lo scioglimento di Tropea e Stefanaconi e il non scioglimento di Nicotera, restano aperte le partite di Mileto (commissione d’accesso inviata l’11.12.2023) e Filadelfia (15.2.2024).