La statua dell’Immacolata e la processione a mare: un rito che si rinnova

L'arenile di Nicotera Marina invaso da migliaia di persone arrivate da ogni angolo della Calabria e anche dalla Sicilia per un atto di fede che dura da secoli

Un splendido sole a regalare un clima quasi primaverile dopo il freddo degli ultimi giorni, Nicotera Marina invasa da residenti e visitatori sin dalla prima mattinata, la banda musicale in marcia per le strade del paese a regalare allegria, il lungomare animato da bancarelle di ogni tipo e cariche di prodotti tipici del Santo Natale. Comincia così la festa dell’Immacolata, a cui è devota l’intera popolazione di Nicotera Marina. Poi, alle 10,30, la santa messa in una tensostruttura collocata nel piazzale antistante la chiesa, in questo periodo interessata da lavori di ristrutturazione. A celebrarla è il parroco don Antonio Pagnotta affiancato da don Francesco Vardè e da altri confratelli.

Un splendido sole a regalare un clima quasi primaverile dopo il freddo degli ultimi giorni, Nicotera Marina invasa da residenti e visitatori sin dalla prima mattinata, la banda musicale in marcia per le strade del paese a regalare allegria, il lungomare animato da bancarelle di ogni tipo e cariche di prodotti tipici del Santo Natale. Comincia così la festa dell’Immacolata, a cui è devota l’intera popolazione di Nicotera Marina. Poi, alle 10,30, la santa messa in una tensostruttura collocata nel piazzale antistante la chiesa, in questo periodo interessata da lavori di ristrutturazione. A celebrarla è il parroco don Antonio Pagnotta affiancato da don Francesco Vardè e da altri confratelli.

A migliaia sull’arenile

La sua omelia esalta il valore della fede e dell’amore per Dio e per la Madonna, sprona i fedeli a ricercare la pace e la serenità in un periodo in cui nuvole grigie sembrano incombere sul mondo intero. Poi, la processione per le vie del paese con la statua della Madonna portata a spalla dagli “uomini di terra” sino all’arenile invaso dai residenti e da migliaia e migliaia di persone provenienti da ogni angolo della Calabria. Alcuni pullman arrivano anche dalla Sicilia. Sono numerosi anche gli emigrati rientrati da fuori regione per vivere assieme ai familiari e agli amici una giornata ricca di significato per tutta la comunità. A poca distanza dalla battigia, la statua della Madonna passa sulle spalle degli “uomini di mare” che, al grido di “Viva Maria”, entrano in acqua sfidando il moto ondoso in aumento. L’emozione prende un po’ tutti i presenti, il gruppo dei portantini procede senza intoppi per qualche centinaio di metri accompagnato da un muro umano al limitare della battigia. Tutto procede bene, l’organizzazione appare perfetta. Quasi alla fine dell’abitato di Marina, la statua della Madonna esce dall’acqua e s’avvia verso la chiesa dopo aver sostato sul lungomare. I festeggiamenti sono proseguiti in serata con uno spettacolo musicale e i fuochi d’artificio.

Origini della festa

Le origini della festa hanno radici profonde. Tra i marinai si racconta che, probabilmente all’inizio dell’Ottocento, una nave passando al largo di Nicotera Marina, venuta a trovarsi in grosse difficoltà per la violenza delle onde, al fine di evitare di affondare, gettò in mare il suo carico, compresa una cassa all’interno della quale c’era la statua dell’Immacolata che ancora oggi viene venerata dai fedeli. Placatisi i marosi, la cassa si arenò sul litorale nicoterese; i pescatori la trovarono e la portarono in paese dove costruirono una piccola chiesa per ospitarla. Nel 1894, un terremoto distrusse la chiesa lasciando in piedi solo la statua dell’Immacolata. Una sorta di miracolo che spinse mons. Lacquaniti a promuovere la costruzione dell’attuale chiesa con il contributo di tutto l’episcopato calabrese. Oggi, la chiesa dedicata alla Madonna continua ad essere il punto di riferimento per l’intera collettività che ogni anno, l’8 dicembre, si ritrova per rinnovare fede e tradizione.

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