Nei riti religiosi pasquali, oltre l’interpretazione antropologica, quelle religiose o pagane, occorre riconoscere il desiderio dei cittadini di partecipare attivamente, ed essere coinvolti in una esperienza teatrale reale. Molto sentite al Sud, ed in particolare in Calabria e Sicilia, molto meno al Nord, viene riconosciuta con molti nomi, di “ Affruntata”, “Cunfrunta”, “Cumprunta“, “‘Ncrinata” e “Svelata“. Dalle origini pagane medioevali, si è consolida nel Cinquecento ad opera del duca dell’antica Monteleone, che capì la forza politica della partecipazione.
La politica oggi
La politica attuale tende a disconoscere tale componente, del coinvolgimento della comunità, perché ne ha paura e la usa solo in funzione di informare i cittadini in assemblee che non decidono. Così facendo il cittadino tende a sentire sempre più distanti i Consigli comunali e nazionali dove si decidono le regole della vita collettiva, e quindi si allontana dalla Politica e persino non va più a votare, poiché non lo sente utile per la collettività.
Autocrazia
Questa componente partecipativa, oggi risulterebbe essenziale per la Democrazia compiuta, per risollevarla dall’attuale crisi. Crisi che la fa scivolare verso una “autocrazia”, voluta e finanziata attraverso i social e i giornali, dalle multinazionali americane a scapito delle grandi e medie aziende che avevano organizzato la globalizzazione dei mercati delle merci, ma non del lavoro. La politica, specie quella locale e comunale (ad esempio Vibo Valentia), dovrebbe prendere esempio dal cristianesimo che, storicamente, è cresciuto rispetto alle altre religioni proprio per la partecipazione al rito dei fedeli. Le precedenti religioni, ad esempio quella greca ammetteva al solo sacerdote l’accesso al tempio, per cui ha visto, nel tempo, il proprio declino.
Antimafia
Negli ultimi anni, sotto la spinta di Papa Francesco (morto proprio oggi a cui personalmente mi inchino) la Chiesa sta allontanando i mafiosi, che si erano infiltrati in questi riti fino ad arrivare, in alcuni casi, ad appropriarsene per il loro potenziale “propagandistico”, del prestigio e della propria superiorità. Pertanto i riti pasquali ci insegnano che la “politica democratica deve essere partecipazione”.