Lamezia, chi sarà il presidente del consiglio?

Centrodestra in affanno sulla scelta dello scranno più alto. In bilico anche la vice-sindacatura di Forza Italia

Una seduta che si preannuncia storica rischia di cominciare nel caos. A poche ore dall’insediamento ufficiale del nuovo Consiglio comunale di Lamezia Terme, fissato per le 10 di questa mattina, la maggioranza che sostiene il sindaco Mario Murone si presenta all’appuntamento con un’incognita politica pesante: il nome del presidente del Consiglio è ancora avvolto nel mistero. E dietro l’impasse si cela uno scontro interno che, se non ricomposto in extremis, potrebbe incrinare già da subito la tenuta della coalizione di centrodestra.

Vertici serali

Non sono bastati gli incontri a porte chiuse né il vertice urgente convocato ieri pomeriggio da Murone con i consiglieri della sua maggioranza per trovare una sintesi. Sul tavolo restano tre nomi, nessuno dei quali, almeno per ora, capace di conquistare un consenso ampio. Si tratta di Giancarlo Nicotera, espressione di Calabria Azzurra, lista che rivendica un ruolo centrale dopo l’ottimo risultato elettorale; di Alessandro Saullo, uomo forte di Fratelli d’Italia, partito che già conta due assessori in Giunta ma che non intende rinunciare a una posizione strategica come la presidenza dell’assemblea; e infine di Gianpaolo Bevilacqua, figura formalmente all’opposizione ma storicamente legata al centrodestra, che non nasconde l’ambizione di inserirsi nella partita e magari scompaginare gli equilibri.

Uno specchio

La presidenza del Consiglio non è solo una questione di poltrone. È lo specchio di una coalizione che, a pochi giorni dalla vittoria elettorale, mostra già le prime crepe tra richieste di visibilità, conti da saldare e personalismi difficili da ricomporre. In questo clima di incertezza, la nomina del presidente diventa banco di prova della capacità di governo del nuovo esecutivo.

Ma non è l’unico fronte aperto. La Giunta, che secondo quanto annunciato dal sindaco verrà solo comunicata in Aula senza passaggio formale, non è ancora definitiva. E anche qui Forza Italia tiene in ostaggio il delicato equilibrio. Dopo che Emanuele Ionà era stato indicato come futuro vicesindaco, le ultime ore hanno riportato in auge il nome di Tranquillo Paradiso, il cui eventuale ingresso in Giunta consentirebbe il subentro in Consiglio del primo dei non eletti azzurri, Davide Mastroianni. Un’operazione non priva di implicazioni politiche, che rivela il peso delle dinamiche interne al partito e la necessità, per il sindaco, di gestire gli equilibri con estrema cautela.

Le conferme

Al netto di questi nodi, il resto della squadra di governo dovrebbe essere confermato: Annalisa Spinelli e Salvatore Pirelli per Noi Moderati, Michele Cardamone e Giulia Bifano per Fratelli d’Italia, Antonietta D’Amico per la Lega, Gabriella De Sensi in quota Lamezia Domani. Un assetto che riflette la geografia politica della coalizione, ma che non nasconde tensioni ancora latenti.

In questo scenario, il Consiglio comunale che si apre oggi rappresenta molto più di un semplice atto formale. È il primo test di tenuta per una maggioranza che ha vinto le elezioni ma non ha ancora trovato un linguaggio comune. E se l’accordo sul presidente non arriverà, le divisioni potrebbero esplodere in Aula, sotto lo sguardo attento di cittadini, opposizioni e osservatori politici.

Per Murone, che ha promesso “normalità” e “concretezza”, si tratta di un primo, delicatissimo banco di prova. Il tempo, però, è scaduto. E le soluzioni dovranno arrivare prima del suono della campanella.

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