Negli ultimi anni, le criticità del sistema sanitario calabrese hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi. Episodi recenti, tra cui l’ultimo e gravissimo caso legato all’assenza di personale medico a bordo di un’ambulanza, hanno reso evidente quanto la situazione richieda interventi urgenti. Per queste ragioni, un gruppo di cittadini, associazioni e professionisti ha dato vita al Presidio permanente per la tutela e il rilancio della sanità lametina, un organismo autonomo e apartitico nato con l’obiettivo di promuovere una mobilitazione ampia, partecipata e continua, capace di incidere realmente sul miglioramento del sistema sanitario locale e regionale.
Negli ultimi anni, le criticità del sistema sanitario calabrese hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi. Episodi recenti, tra cui l’ultimo e gravissimo caso legato all’assenza di personale medico a bordo di un’ambulanza, hanno reso evidente quanto la situazione richieda interventi urgenti. Per queste ragioni, un gruppo di cittadini, associazioni e professionisti ha dato vita al Presidio permanente per la tutela e il rilancio della sanità lametina, un organismo autonomo e apartitico nato con l’obiettivo di promuovere una mobilitazione ampia, partecipata e continua, capace di incidere realmente sul miglioramento del sistema sanitario locale e regionale.
I due fronti dell’azione
Due sono i fronti su cui si baserà l’operato del Presidio: da un lato, quello sociale e di mobilitazione pubblica, che prevedrà una serie di iniziative e manifestazioni aperte a tutta la cittadinanza. A giudizio dei componenti, infatti, “la sanità riguarda ogni famiglia, ogni lavoratore, ogni giovane e ogni anziano; chiediamo quindi una partecipazione corale, perché solo con il peso di una comunità unita è possibile ottenere ascolto e cambiamenti concreti. Le piazze saranno il luogo in cui porteremo le nostre istanze, la nostra preoccupazione, ma anche la nostra determinazione a difendere un diritto essenziale: quello alla salute”.
Richieste al sindaco
Dall’altro, il fronte tecnico e istituzionale, attraverso un “confronto diretto e formale con le istituzioni competenti su più livelli. A livello locale, il primo interlocutore naturale è il sindaco di Lamezia Terme, Mario Murone, che in quanto massima autorità sanitaria cittadina rappresenta la comunità e ha il dovere istituzionale di tutelare il diritto alla salute dei lametini. A lui il Comitato chiederà: di attivarsi con forza presso gli organi regionali e ministeriali; di rendere pubblici i tavoli tecnici già avviati o da avviare; di farsi promotore di una maggiore trasparenza sui progetti e le risorse destinate alla sanità territoriale; e soprattutto di convocare un Consiglio comunale aperto, uno spazio pubblico di confronto al quale possano partecipare cittadini, associazioni, operatori sanitari e rappresentanti istituzionali, affinché la comunità possa essere informata e coinvolta nelle scelte che riguardano il proprio ospedale e il proprio territorio”.
Confronto con Occhiuto
Il Comitato sottolinea come “il Comune, attraverso il sindaco e l’intero Consiglio, debba essere parte attiva nel processo di tutela e rilancio della sanità locale e non semplice osservatore di decisioni prese altrove”. A livello regionale, il Presidio intende aprire un confronto diretto con il presidente della Regione e commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto. A lui il Comitato chiederà con chiarezza: quali fondi siano realmente disponibili per il territorio lametino e come siano allocati; quale sia il piano operativo di intervento sulle strutture ospedaliere e sui servizi territoriali; una calendarizzazione pubblica degli interventi previsti; la definizione e pubblicazione di una lista di priorità; un monitoraggio costante, trasparente e verificabile degli impegni assunti.
“La nostra non è una voce di protesta sterile: è una richiesta concreta di informazioni, programmazione e responsabilità. La sanità deve tornare ad essere un servizio funzionante, efficiente e rispettoso della vita delle persone”, sottolinea il Presidio.
Un appello alla comunità
Il Presidio permanente, attualmente in fase di costituzione, invita cittadini, associazioni, professionisti sanitari, realtà del terzo settore e tutte le forze sociali del territorio a unirsi all’iniziativa. “Solo insieme è possibile costruire una pressione civica forte e costruttiva, capace di ottenere risposte e cambiamenti reali. Nei prossimi giorni saranno comunicate le prime date delle iniziative in programma”.


