Si intensifica il dibattito all’interno del Partito democratico di Lamezia Terme in vista delle prossime elezioni comunali. Da un lato, una parte del Pd lametino e i Giovani democratici hanno ufficialmente proposto la candidatura di Lidia Vescio, dall’altro, l’ex direttivo guidato dall’ex segretario Gennarino Masi e dal presidente Francesco Grandinetti ha già indicato Doris Lo Moro, sostenuta da altri partiti e movimenti.
Il Pd cittadino, ancora commissariato, si trova così diviso tra due visioni: una che punta sul rinnovamento e il ricambio generazionale, rappresentato da Vescio, e un’altra che sostiene la candidatura di Lo Moro, decisa a proseguire la sua corsa in autonomia. La proposta di Lidia Vescio, avanzata da dirigenti, iscritti e Giovani democratici, viene presentata come un’opportunità per il cambiamento e il rinnovamento del partito. Secondo i promotori, il Pd deve rompere con le vecchie logiche politiche e aprirsi a una nuova classe dirigente, capace di coniugare esperienza e innovazione. La candidatura di Vescio, attuale portavoce delle Donne Democratiche, viene vista come un’occasione per dare spazio a una leadership giovane e competente, in grado di offrire una visione innovativa per la città. Nel frattempo, il commissario del Pd lametino e segretario provinciale Domenico Giampà ha annunciato la convocazione di un’assemblea degli iscritti per decidere il candidato a sindaco. Giampà sottolinea la necessità di un centrosinistra unito, non solo per motivi elettorali, ma anche per affrontare un percorso di ricostruzione dopo gli anni di governo del centrodestra. Tuttavia, resta il nodo di chi dovrà partecipare a questa consultazione, visto che il partito è commissariato e gli iscritti del 2023 sono stati disconosciuti. In questo clima di tensione e incertezza, il Pd lametino si avvia verso una fase decisiva: l’assemblea degli iscritti potrà realmente dirimere la questione o le divisioni interne porteranno a una frammentazione definitiva?
Il Pd cittadino, ancora commissariato, si trova così diviso tra due visioni: una che punta sul rinnovamento e il ricambio generazionale, rappresentato da Vescio, e un’altra che sostiene la candidatura di Lo Moro, decisa a proseguire la sua corsa in autonomia. La proposta di Lidia Vescio, avanzata da dirigenti, iscritti e Giovani democratici, viene presentata come un’opportunità per il cambiamento e il rinnovamento del partito. Secondo i promotori, il Pd deve rompere con le vecchie logiche politiche e aprirsi a una nuova classe dirigente, capace di coniugare esperienza e innovazione. La candidatura di Vescio, attuale portavoce delle Donne Democratiche, viene vista come un’occasione per dare spazio a una leadership giovane e competente, in grado di offrire una visione innovativa per la città. Nel frattempo, il commissario del Pd lametino e segretario provinciale Domenico Giampà ha annunciato la convocazione di un’assemblea degli iscritti per decidere il candidato a sindaco. Giampà sottolinea la necessità di un centrosinistra unito, non solo per motivi elettorali, ma anche per affrontare un percorso di ricostruzione dopo gli anni di governo del centrodestra. Tuttavia, resta il nodo di chi dovrà partecipare a questa consultazione, visto che il partito è commissariato e gli iscritti del 2023 sono stati disconosciuti. In questo clima di tensione e incertezza, il Pd lametino si avvia verso una fase decisiva: l’assemblea degli iscritti potrà realmente dirimere la questione o le divisioni interne porteranno a una frammentazione definitiva?