Nel pomeriggio di ieri, Doris Lo Moro, candidata a sindaca di Lamezia Terme, ha preso parte a un incontro promosso da numerose associazioni culturali del territorio, che hanno voluto confrontarsi con lei sul futuro culturale della città.
L’appuntamento ha rappresentato un momento di confronto autentico e intergenerazionale, grazie alla partecipazione di realtà eterogenee, che hanno messo in dialogo giovani under 30 e figure con una lunga esperienza nel settore. Come sottolineato dai promotori, Lo Moro ha ascoltato con attenzione e profondità, cogliendo il valore delle proposte emerse e la complessità delle sfide, senza cedere alla tentazione di risposte immediate.
“Le conclusioni verranno dopo, se i cittadini mi affideranno questa responsabilità – ha dichiarato – Solo allora, da dentro il Palazzo Comunale, potrò trasformare tutto questo in atti concreti. Oggi era il tempo dell’ascolto, non delle promesse.”
L’incontro ha anche favorito nuove connessioni tra realtà che, pur lavorando da anni sullo stesso territorio, non avevano mai avuto occasione di dialogare tra loro. Questa consapevolezza ha dato vita a una proposta condivisa: istituire un tavolo permanente di confronto tra il mondo culturale e la futura amministrazione comunale. L’obiettivo è riconoscere il valore del lavoro culturale e renderlo parte integrante della progettazione pubblica.
“Ringrazio sinceramente per l’invito – ha aggiunto Lo Moro – oggi ho avuto l’ennesima, bellissima conferma di quanto già sapevo: Lamezia è un esempio virtuoso per la Calabria, per numero di associazioni culturali, per progettualità, per la loro capacità di attrarre fondi, ma soprattutto per la forza delle persone che ogni giorno generano bellezza, educazione e partecipazione.”
Nel suo programma, la candidata ha già inserito il “Patto della Cultura”, uno strumento pensato per valorizzare e sostenere concretamente le realtà culturali locali, integrandole in una strategia pubblica trasparente e condivisa.
“Il settore culturale per me è una priorità assoluta – ha concluso – sarà uno dei punti cardine del mio operato. Intendo tutelare e supportare concretamente le esperienze belle di questa città, quelle che ogni giorno lavorano per renderla migliore. Ne riconosco i meriti, gli sforzi, la dedizione: la cultura non è un ornamento, è ciò che tiene viva una comunità.”