Venticinque gabbiani che si librano in volo, simbolo di vite spezzate troppo presto, ma anche di una spiritualità che continua a vivere oltre il dolore. E’ l’opera “L’Amore che non muore”, dedicata alle vittime della Strada statale 106 inaugurata sul lungomare di Monasterace (Reggio Calabria).
L’opera è stata realizzata dal maestro Antonio La Gamba in acciaio satinato tagliato a mano al plasma.
Il sindaco di Monasterace Carlo Murdolo ha richiamato tutti a un impegno urgente e necessario: da una parte, pretendere infrastrutture moderne e sicure, a partire dalla Statale 106, e dall’altra, guidare con responsabilità e consapevolezza.
Quindi lo zio di Francesco “Ciccio” Paparo, una delle vittime di incidenti sulla Statale, Andrea Anania, ha lanciato un appello, soprattutto ai giovani: “Anche a distanza di 10 anni, il dolore di una perdita è un dolore troppo grande.
Che quest’opera sia per voi uno specchio di bellezza e riflessione, un monito a non abbassare mai la soglia dell’attenzione quando siete alla guida”. “Quest’opera – ha detto Fabio Pugliese, direttore operativo dell’Organizzazione ‘Basta vittime sulla Strada statale 106’ – mi ha toccato profondamente. Per anni ho visto corpi senza vita strappati alle lamiere contorte della SS106. Vedere quelle stesse lamiere trasformarsi in gabbiani è un’immagine potentissima: è la speranza che portiamo nel cuore, che queste tragedie possano davvero finire. Una volta per tutte”.