L’autunno caldo del Museo d’arte sacra: Diocesi in perpetuo silenzio, cittadini verso la mobilitazione

Il vescovo Attilio Nostro tace, la Provincia impossibilitata a intervenire, Nicotera pronta a far sentire la sua voce

Tace la Diocesi, resta alla finestra il Comune, si dichiara incompetente la Provincia e il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Museo d’arte sacra continua a restare chiuso. Alla fine dello scorso agosto, su iniziativa dell’associazione ‘Difesa diritti del territorio’ (Ddt) subito sposata anche da altri quindici sodalizi, erano scesi in campo anche tanti cittadini. L’obiettivo era quello di non far passare in silenzio il 50esimo anniversario della fondazione della struttura museale e, nello stesso tempo, richiamare l’attenzione della parti interessate su una questione che va portata assolutamente a soluzione in tempi brevi. Il primo obiettivo veniva centrato in pieno. Davanti al Museo si ritrovavano decine e decine di persone per richiamare alla memoria anche la figura del fondatore Natale Pagano e quella del prof. Ernesto Gligora che, nel corso degli anni, tanto si era speso per la riorganizzazione dell’archivio diocesano.

Tra silenzi e preoccupazione

Tra silenzi e preoccupazione

Non produceva, invece, alcun risultato il tentativo di riaccendere i riflettori sull’invocata riapertura del Museo. Il vescovo Attilio Nostro, infatti, continua a trincerarsi dietro un silenzio incomprensibile nè può essere in alcun modo giustificato col fatto che sia in corso una lite giudiziaria tra la Provincia e gli eredi di Natale Pagano. La vertenza cammina per i fatti suoi, non coinvolge in alcun modo la Diocesi e, anche se così fosse, non si capisce davvero perché il Museo debba restare chiuso. Appare chiaro ai più che potrebbero esserci anche altri problemi, ma, intanto, sono ormai passati circa cinque anni dalla chiusura della struttura e lievita la forte preoccupazione per le sorti dei beni distribuiti nelle diciotto sale e pericolosamente esposti al logorio del tempo e, soprattutto, delle alte temperature del periodo estivo.

Incontro in Provincia

Nei giorni scorsi, una delegazione della Ddt guidata dal vicepresidente Giuseppe Calopresti e dal portavoce Mimmo Pagano, ha incontrato il presidente della Provincia Corrado L’Andolina. Accoglienza cordiale e dettagliata rivisitazione della questione, ma nulla di concreto. L’Andolina ha ampiamente spiegato e motivato l’impossibilità per l’ente provinciale di intervenire nella vicenda anche per salvaguardare un patrimonio di inestimabile valore per tutto il territorio vibonese. La legge Del Rio, in effetti, ha sollevato la Provincia da ogni responsabilità nella gestione del settore Cultura e, in automatico, è venuto meno anche il comodato in vita tra Provincia e Diocesi che sarebbe dovuto durare sino al 2035.

Assemblea in arrivo

Il presidente L’Andolina, in ogni caso, proverà a organizzare un incontro col vescovo nel tentativo di rimettere in moto una questione che appare davvero di difficile lettura. La delegazione della Ddt ha ribadito la ferma volontà di proseguire la sua battaglia per la riapertura. Entro fine mese sarà organizzata un’assemblea aperta alle associazioni e alla cittadinanza per fare il punto della situazione. Non viene neppure esclusa la possibilità di imboccare percorsi idonei a squarciare il muro di gomma creato attorno alla struttura museale nicoterese e che le sta togliendo il respiro. Un ‘delitto culturale’ assolutamente da evitare.

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