Su impulso della presidente uscente, e fondatrice, Carmen Muzzì, e supporto del vecchio direttivo, anche l’Avis comunale di Pizzo nei giorni scorsi ha rinnovato la propria composizione, e lo ha fatto confidando su un gruppo di validi giovani. Per i prossimi quattro anni, infatti, comporranno il nuovo direttivo le “new entry” Maria Stella Grillo (presidente), Angelo Belvedere (vicepresidente), Andrea Cutrullà (segretario) e Claudio Muzzupappa (consigliere). Gli stessi saranno coadiuvati dai “veterani” Clementina Celano (vicepresidente vicario), Veronica Bilotta (tesoriere) e Francesco Bisogni (consigliere). Con questo perfetto mix tra nuovo e consolidato l’Avis di Pizzo è pronta a proseguire nella “mission” già avviata, ad accettare nuove sfide, e a divulgare il “verbo” del dono tra i giovani, apprestandosi alla sua prima raccolta di sangue, già domani mattina (sabato 29 marzo), con autoemoteca presso la parrocchia “Resurrezione di Gesù”.
Una speranza di sopravvivenza
Una speranza di sopravvivenza
Già operativa da costituenda (ottobre 2020), con il supporto dell’Avis provinciale di riferimento, la comunale di Pizzo nasce in periodo di pandemia da Covid 19 e, nonostante le inaspettate difficoltà derivanti dalla stessa e il calo generale delle donazioni, riesce ad attestarsi come una speranza di sopravvivenza, una “goccia per la vita”, reagendo con propositiva resilienza in varie attività di promozione, sensibilizzazione e raccolta del sangue sul territorio e oltre, spaziando negli anni, da Pizzo, fino a Maierato e Filogaso, con raccolte straordinarie e altre attività.
L’Avis di Pizzo riesce pure, per la prima volta, a organizzare una raccolta sangue con l’adesione della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, testimoniando insieme concretamente lo spirito e i valori di solidarietà e partecipazione attiva alla vita sociale e civica, affermati anche presso istituzioni, associazioni, scuole, parrocchie e perfino nei lidi. Per tutto questo Maria Stella Grillo, insieme al nuovo direttivo, ringrazia quanti l’hanno preceduta per il lavoro svolto, auspicando, altresì, l’assegnazione di una sede adeguata da parte del Comune di Pizzo e dell’Asp competente, per una degna collocazione sul territorio di un’associazione che, muovendosi su sani principi, si adopera per la diffusione degli imprescindibili valori del darsi e per la raccolta di un farmaco vitale e insostituibile per chi ne ha bisogno per vari motivi, che non può essere prodotto chimicamente in laboratorio.
Solo chi tende il braccio lo può generare, per cui: “Facciamolo in tanti – la chiosa -, facciamolo come manifestazione di profondo altruismo e dovere civico, etico e solidaristico verso chi ne ha bisogno”.