Lavorano in “nero” per gli enti pubblici: la beffa dei tirocinanti calabresi (video)

Chiederanno un incontro al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che aveva stanziato 54 milioni per la stabilizzazione

Da anni garantiscono il funzionamento quotidiano di uffici pubblici, scuole, musei, archivi, enti locali. Sono tirocinanti da una vita, precari senza tutele che svolgono mansioni ordinarie per gli enti pubblici, senza un contratto, senza ferie, senza malattia, senza contributi e senza alcun diritto. In Calabria sono circa 2.800, di cui 35 in servizio stabile tra operai e amministrativi nella pianta organica della Provincia di Vibo Valentia.

Il colpo di grazia

Il colpo di grazia

Dal prossimo 1 agosto, però, per questi lavoratori arriverà il colpo di grazia: rimarranno a casa, senza Tfr e senza nemmeno la possibilità di accedere alla disoccupazione. La loro lunga collaborazione con la pubblica amministrazione si chiuderà in silenzio, come se non fosse mai esistita.

Eppure, uno spiraglio esiste. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha annunciato uno stanziamento di 54 mila euro a tirocinante fino al 2029, finalizzato a garantire una stabilizzazione progressiva. Ma molti enti locali non sono disposti ad accettare, rifiutando di impegnarsi in un percorso di regolarizzazione. Tra questi, anche la Provincia di Vibo Valentia, che non ha manifestato alcuna intenzione di proseguire il rapporto con i lavoratori.

Incontro con Occhiuto

I tirocinanti, esasperati, non ci stanno. Annunciano che nei prossimi giorni chiederanno un incontro ufficiale con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per rappresentare una situazione che definiscono “drammatica e inaccettabile”. La loro mobilitazione, dicono, è solo all’inizio.

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