Lavoratori stagionali, la Filcams lancia il Patto Sociale per garantire reddito, dignità e diritti

Il sindacato annuncia altresì una campagna pubblica di sensibilizzazione, con assemblee nei luoghi di lavoro, incontri territoriali e iniziative di mobilitazione

Un patto sociale per reddito, diritti e dignità del lavoro. Lo ha presentato stamani il segretario generale della Filcams Cgil Calabria Giuseppe Valentino nell’ambito di una conferenza stampa alla quale ha preso parte il segretario generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta.

Un patto sociale per reddito, diritti e dignità del lavoro. Lo ha presentato stamani il segretario generale della Filcams Cgil Calabria Giuseppe Valentino nell’ambito di una conferenza stampa alla quale ha preso parte il segretario generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta.

“Il turismo non può reggersi sullo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori ha dichiarato Valentino serve un nuovo patto che metta al centro diritti, stabilità e prospettive di crescita per chi il turismo lo rende possibile ogni giorno. Il nostro è un appello alle associazioni datoriali, alla politica e alle istituzioni. Non pretendiamo che si guardi alle stabilizzazioni nel lavoro stagionale, ma che i lavoratori e le lavoratrici possano vivere dignitosamente. La nostra ha rimarcato – non è una proposta assistenzialistica, ma che punta ad investire sul turismo e a costruire un’industria turistica”.

Chiama alla responsabilità sociale delle imprese il segretario generale Gianfranco Trotta definendo la proposta seria ed applicabile. “In Calabria il lavoro nell’ambito turistico non è di qualità. Lo abbiamo detto diverse volte, sollecitando un dialogo con le istituzioni ma non siamo stati mai ascoltati. Sollecitiamo, allora, i candidati alla presidenza ad attivare la funzione dell’ascolto e a distaccarsi da un passato in cui i nostri appelli sono sempre caduti nel vuoto, in particolare la nostra richiesta di convocare un Tavolo sul Turismo. Le conseguenze si vedono, troppi sono i lavoratori e le lavoratrici vittime di sfruttamento e forme di caporalato. La proposta della Filcams Cgil mira ad arginare proprio questi aspetti”.

La proposta

Tra i punti chiave della proposta un bonus mensile di almeno 500 euro per chi viene assunto regolarmente, vincolato a 80 ore di formazione certificata più 16 ore sulla sicurezza. Alla base del Patto un accordo tripartito tra Regione Calabria, organizzazioni sindacali maggiormente e comparativamente più rappresentative e associazioni datoriali con l’adesione di tutti gli Enti Bilaterali del Turismo ad un nuovo progetto regionale, con gestione unitaria di funzioni, servizi e misure. La platea sarà composta da lavoratrici, lavoratori (stagionali, stabili, somministrati, in appalto) e aziende della filiera.

Nei primi tre anni sarà la Regione Calabria ad occuparsi della sorveglianza e del controllo di tre direttrici: efficacia, trasparenza e legalità. La governance sarà paritetica, con una rappresentanza equilibrata di lavoratori e imprese. (**nel documento allegato la proposta integrale**).

La proposta mira anche a costruire un welfare contrattuale regionale con l’estensione di strumenti di sostegno al reddito, previdenza complementare e sanità integrativa; la costruzione di percorsi certificati per professionalizzare il settore e migliorare la qualità del servizio; premi e sgravi per le imprese che trasformano i contratti stagionali in rapporti di lavoro stabili; rafforzamento dei controlli contro lavoro nero, caporalato e infiltrazioni mafiose nell’economia turistica.

“Il turismo è una risorsa fondamentale per la Calabria conclude il segretario generale Filcams Cgil Calabria Giuseppe Valentino ma senza un lavoro dignitoso non esiste sviluppo sostenibile. Per questo la nostra proposta è aperta al confronto con istituzioni, imprese e associazioni di categoria, per costruire insieme un modello di crescita inclusivo e rispettoso dei diritti. Perché il turismo è lavoro. E il lavoro deve essere di qualità”.

La campagna

La Filcams Cgil Calabria annuncia una campagna pubblica di sensibilizzazione, con assemblee nei luoghi di lavoro, incontri territoriali e iniziative di mobilitazione, affinché la proposta diventi patrimonio comune della società calabrese. Perché il turismo è lavoro. E il lavoro deve essere di qualità.

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