Le dimissioni di Laura Pugliese da presidente della prima commissione consiliare del Comune di Vibo Valentia fanno rumore, e non solo per la rilevanza del ruolo ricoperto. Esponente di peso del Partito Democratico e componente della direzione regionale, Pugliese ha lasciato l’incarico con una nota dai toni duri, puntando il dito contro Antonio Iannello, presidente del consiglio comunale, accusato senza mezzi termini di inadeguatezza e scarsa trasparenza.
Equilibrio precario
Equilibrio precario
Un atto che scuote l’equilibrio interno al Pd cittadino e che rischia di mettere in difficoltà l’intera maggioranza di centrosinistra che governa Palazzo Luigi Razza. La replica di Iannello non si è fatta attendere: ferma, pungente, educata, responsabile. Come altrettanto ferma e senza alcun timore reverenziale era stato l’attacco di Laura Pugliese. Un muro contro muro che inevitabilmente alimenta una tensione che ora si riversa ai vertici provinciali del partito, chiamati a gestire una frattura che potrebbe trasformarsi in vera e propria emorragia politica.
Le elezioni regionali
Il momento non potrebbe essere più critico: all’orizzonte c’è una campagna elettorale regionale che si preannuncia feroce, e l’ultima cosa di cui il Pd ha bisogno è un terremoto interno che mini la credibilità dell’intero progetto politico costruito attorno alla giunta Romeo. Un’altra crisi da gestire all’interno della maggioranza di Palazzo Luigi Razza dopo che alcuni consiglieri vicini al sindaco hanno dato vita al gruppo Democratici e Riformisti. Sul tavolo, oltre alla questione etico-politica sollevata da Pugliese, c’è ora anche una “patata bollente” amministrativa: la gestione delle commissioni e dei rapporti tra i gruppi consiliari, già difficile, si complica ulteriormente proprio alla vigilia di appuntamenti decisivi per la città, dai bilanci alle emergenze sociali ed economiche che incombono.
I vertici provinciali
Nel Pd si prova a spegnere l’incendio, ma il clima è da resa dei conti. E la domanda è una sola: si riuscirà a ricucire lo strappo o siamo solo all’inizio di una crisi più profonda? La prima risposta spetta a Teresa Esposito, da poco chiamata alla guida del Partito Democratico provinciale.