Legacoop, dal Sud un messaggio al Paese: servono politiche vere per crescita e lavoro

Da San Giorgio Morgeto, l’Assemblea nazionale di Legacoop Produzione e Servizi chiede al Governo un cambio di passo

“Viviamo in un Paese che si misura con aumenti del PIL dello 0,1%, di fatto un’economia stagnante in un contesto di assenza di politiche industriali. I dazi statunitensi stanno già producendo effetti negativi sull’export, rendendo ancora più urgente l’adozione di politiche e investimenti capaci di rilanciare la domanda interna, anche guardando ad esperienze positive come quelle realizzate, qui al Sud, grazie al Pnrr”, ha dichiarato Gianmaria Balducci, presidente di Legacoop Produzione e Servizi, aprendo i lavori dell’Assemblea nazionale nella sede della Cooperativa Progresso e Lavoro di Polistena, nel cuore della Calabria.

Un segnale chiaro

Un segnale chiaro

Per la prima volta, l’associazione ha scelto di svolgere la sua principale assise annuale nel Mezzogiorno, lanciando così un segnale politico e strategico: investire sul Sud significa investire sul futuro del Paese.

Una circostanza che Legacoop Calabria ha accolto con entusiasmo: “L’appuntamento di oggi è sicuramente importantissimo perché rappresenta l’attenzione che Legacoop nazionale sta riconoscendo a questo territorio e al nostro movimento cooperativo. Un movimento che cresce negli anni che si sta consolidando e che propone con forza il modello cooperativo come discussione e come sistema di impresa che può arginare i tanti i deficit economici e sociali di questo territorio”.

“Noi su questo puntiamo ad aprire un confronto politico con il nuovo governo regionale, cui abbiamo già inviato le nostre richieste per riconoscere il lavoro della cooperazione. Abbiamo un ruolo non di poco conto nel sistema economico produttivo calabrese e pensiamo di poter svolgere ancora meglio e con maggiore presenza questo ruolo nella crescita del tessuto economico e sociale calabrese. C’è da adeguare, però, la legge regionale sulla cooperazione che risale al 1978: è necessario e urgente renderla moderna e rispondente alle esigenze di un contesto cooperativo che è in continua evoluzione e rispetto alle necessità reali del territorio”, ha detto il presidente Lorenzo Sibio.

In controtendenza

I dati mostrano un Mezzogiorno in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Tra il 2022 e il 2024 il PIL del Sud è cresciuto dell’8,6%, con uno scarto di tre punti percentuali rispetto al Centro-Nord (5,6%). Un risultato trainato dagli investimenti Pnrr e dalle opportunità della ZES Unica, che ha già attivato oltre 8,5 miliardi di euro, con un potenziale impatto superiore ai 22 miliardi.

In Calabria “il comparto Produzioni e Servizi è un comparto storico, solido, con cooperative patrimonializzate con strutture serie che sono soprattutto un presidio di legalità. Negli anni hanno subito diversi attentati e intimidazioni mafiose a cui hanno risposto con un solo strumento: il lavoro e l’onestà. E questo per noi è un grande motivo di orgoglio. In un tessuto calabrese frammentato, le nostre sono tutte realtà che danno forza lavoro almeno a 30 o 40 tra dipendenti e soci lavoratori. Quindi parliamo sempre di cooperative solide, con un alto valore della produzione e una forte ricaduta sociale ed economica sul territorio in cui operano”, ha spiegato Maurizio De Luca, coordinatore regionale di Legacoop Produzione e Servizi.

Strada da seguire

“I segnali positivi che arrivano dall’economia del Sud indicano chiaramente la rotta da seguire per far crescere l’economia del Paese: la crescita è la condizione essenziale per creare nuova occupazione e difendere il potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori. Senza sviluppo reale e maggiore produttività, gli aumenti salariali – dovuti ai rinnovi dei contratti collettivi nazionali – vengono rapidamente erosi dall’inflazione. La cooperazione di lavoro è pronta a intercettare le opportunità. Come sistema di imprese chiediamo al Governo di fare la propria parte, aumentando gli investimenti, riducendo i gap infrastrutturali tra Nord e Sud e rilanciando la domanda interna, a partire dal public procurement”, ha dichiarato Andrea Laguardia, direttore di Legacoop Produzione e Servizi.

Capacità di tenuta

Nonostante un quadro economico generale segnato da bassa crescita, instabilità geopolitica, aumento generalizzato dei costi e incertezze normative che penalizzano competitività e redditività, il sistema cooperativo di Legacoop che opera nei settori delle costruzioni, dell’industria, dei trasporti e in quelli dei servizi, vantando imprese leader di mercato – con oltre 2.300 tra cooperative e consorzi, 138.000 addetti e un valore della produzione di oltre 18.2 miliardi di euro – continua a dimostrare una capacità di tenuta e a mantenere stabili i livelli occupazionali, testimoniando la funzione sociale ed economica della cooperazione.

Non è sufficiente

Ma serve un cambio di rotta. Non bastano misure straordinarie, servono interventi mirati sia sul piano normativo che su quello delle politiche industriali e del lavoro, affiancati da una strategia condivisa tra Stato, imprese, mondo cooperativo e autonomie locali. In primo luogo, è necessario intervenire sulla revisione prezzi negli appalti pubblici, introducendo in via permanente meccanismi automatici di aggiornamento che evitino di scaricare i rincari su imprese e lavoratori. Occorre poi rendere stabile la decontribuzione per il Sud, sbloccando la misura e includendo le cooperative labour intensive oggi penalizzate da ritardi e incertezze, e istituire un fondo per la revisione dei contratti con la pubblica amministrazione, sul modello di quello per i lavori pubblici, in modo da riconoscere gli aumenti contrattuali e garantire la continuità dei servizi essenziali.

Un altro intervento cruciale riguarda la semplificazione normativa per la promozione cooperativa al Sud, coordinando strumenti nazionali e territoriali per sostenere la nascita di nuove imprese e intercettare il fermento imprenditoriale meridionale. Infine, per il settore dei lavori, è prioritario prorogare il meccanismo del Decreto Aiuti per tutto il 2026 e rifinanziare adeguatamente il fondo per il caro materiali, evitando così il rischio di bloccare i cantieri proprio nella fase finale di attuazione del Pnrr.

Interventi coraggiosi

“Le nostre cooperative – ha infine osservato Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop – confermano il loro impegno di promozione dello sviluppo e di tutela del lavoro buono nei territori, compreso il Sud, pure in una fase di persistente incertezza internazionale e di bassa crescita, sulla quale peseranno anche gli effetti dell’aumento dei dazi per l’export verso gli Usa, con un impatto sul PIL stimabile in -0,5 punti percentuali nell’arco di due anni”.

“Una situazione complessa che richiede interventi coraggiosi per sostenere la competitività delle cooperative e di tutte le imprese italiane, ad esempio su costi dell’energia nettamente superiori rispetto a quelli di altri paesi, insieme con politiche industriali che favoriscano gli investimenti nelle filiere strategiche, specialmente per le transizioni verde e digitale, e un rapporto con la pubblica amministrazione ispirato ad un principio di reciproca fiducia, nel quale non può mancare l’adozione di un meccanismo automatico di aggiornamento dei prezzi nei contratti pubblici, indispensabile per la sostenibilità economica delle imprese”.

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