Legalità e cultura, la Fondazione Trame premiata per il riuso sociale dei beni confiscati

A Cittanova, durante il convegno nazionale UNGDCEC, consegnato il Premio “Uniti per la Legalità” 2025 per la mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita”

In occasione della quinta edizione del convegno nazionale “Uniti per la Legalità”, promosso dall’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, la Fondazione Trame ETS ha ricevuto il Premio “Uniti per la Legalità” 2025. Il riconoscimento, conferito a realtà impegnate nella valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e nella promozione di percorsi concreti di legalità, è stato consegnato per la prima volta in Calabria, a Cittanova, nel cuore della provincia reggina.

A ritirare il premio è stato Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame, durante una sessione del convegno dedicata al ruolo dell’impatto culturale sul territorio, attraverso il riuso sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata.

Esempio virtuoso

La Fondazione è stata indicata come esempio virtuoso di trasformazione dei beni confiscati in strumenti di educazione, arte e partecipazione civile. A ispirare il conferimento del premio è stata in particolare l’esperienza della mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita”, curata dal professor Lorenzo Canova e promossa dalla Fondazione Trame insieme all’Associazione MetaMorfosi, con il patrocinio del Ministero dell’Interno e il sostegno della Fondazione CDP.

Inaugurata nel giugno 2024 durante la tredicesima edizione del Trame Festival dei libri sulle mafie, la mostra ha esposto al pubblico un patrimonio artistico finora nascosto: opere confiscate a esponenti di spicco della criminalità organizzata, tra cui Gioacchino Campolo, noto come “il re dei videopoker”, e Gennaro Mokbel, legato agli ambienti della Banda della Magliana. Esposti capolavori di autori come Giorgio De Chirico, Antonio Ligabue, Michele Cascella, Marco Lodola, Franz Borghese, e persino una falsa attribuzione a Giorgio Morandi, emblematica dell’illusione e della truffa insite nei meccanismi mafiosi.

La mostra ha rappresentato una vera e propria restituzione simbolica: un esempio concreto di come l’arte, sottratta al malaffare, possa tornare bene comune e veicolo di legalità, attraverso un’azione culturale partecipata e diffusa. Un modello che ha attirato l’attenzione dei partecipanti al convegno come caso di studio, in una riflessione più ampia sul ruolo che professionisti – dai commercialisti agli amministratori pubblici – possono svolgere nella gestione e valorizzazione dei beni confiscati.

Il premio “Uniti per la Legalità” 2025 riconferma l’impegno della Fondazione Trame, da oltre dieci anni attiva a Lamezia Terme e in Calabria, nel fare della memoria, dell’arte e dell’attivismo culturale una leva concreta per la costruzione di un futuro libero dalle mafie.

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