Legge bavaglio, Fnsi e associazioni regionali reagiscono: Matteralla tuteli la libertà d’infomazione

Se la modifica del codice di procedura penale dovesse essere approvata anche al Senato l'informazione subirebbe un notevole ridimensionamento, in particolare nel settore giudiziario

l 19 dicembre scorso la Camera dei deputati ha approvato una modifica del codice di procedura penale per vietare la pubblicazione delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al termine dell’udienza preliminare. Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, le associazioni regionali di Stampa e i comitati di redazione,  il provvedimento in discussione rappresenta l’ennesimo bavaglio all’informazione, oltre che uno squilibrio del nostro sistema giuridico e costituzionale.

Se anche il Senato dovesse approvare il testo, ci troveremmo di fronte a un provvedimento  che va al di là delle disposizioni europee, viola l’articolo 21 della Costituzione e compromette l’autonomia dei giornalisti. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare una legge con una norma di questo tipo.

Se anche il Senato dovesse approvare il testo, ci troveremmo di fronte a un provvedimento  che va al di là delle disposizioni europee, viola l’articolo 21 della Costituzione e compromette l’autonomia dei giornalisti. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare una legge con una norma di questo tipo.

Diciamo no alla censura di stato e siamo pronti a mobilitarci con tutta la categoria, fino allo sciopero generale, per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione ma soprattutto per il diritto di cittadine e cittadini di avere una giusta e corretta informazione.

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