L’Europa si scopre vulnerabile ma il riarmo non è sufficiente

Il capitalismo mette da parte il valore dello stato e mostra i muscoli mettendo in primo piano la brutalità del dominio con la forza

Se “il mondo è la mia rappresentazione” allora occorre trovare parole e concetti per definire adeguatamente l’ emersione dell’istinto predatorio.

L’aggressione russa all’Ucraina è stata definita operazione speciale necessaria per recuperare ciò che apparteneva al popolo russo, mentre si tratta di una brutale aggressione militare a uno stato sovrano. Gli Stati Uniti non hanno sentito il bisogno di alcuna giustificazione per liberarsi dal vincolo normativo internazionale e rivendicare il loro agire come mera esplicazione della forza. Possono così accordarsi con l’aggressore per la spartizione delle ricchezze ucraine.

Saltano le regole

Nello stesso tempo minacciano di non condividere con gli alleati la forza militare e disarticolano le regole del commercio internazionale attraverso l’istituzione di barriere doganali. Così l’Europa scopre di essere vulnerabile. E’ evidente che ci troviamo di fronte a una fase di capitalismo maturo, caratterizzata da una forte concentrazione finanziaria alla quale si accompagna un sistema di produzione fondato sulla disponibilità delle risorse minerarie. Non si tratta di una novità storica: ciò avveniva con la prima guerra mondiale allorquando la produzione industriale si è trovata a gestire la scoperta del motore a scoppio e dell’energia elettrica.

Penso che la definizione di imperialismo, utilizzata dalla ortodossia marxista , per designare quella fase economica, caratterizzata da monopolio, oligarchia, tendenza al dominio, sfruttamento delle nazioni piccole e deboli da parte delle nazioni ricche e potenti, possa ben essere utilizzata per definire l’attuale sviluppo del sistema economico.

Capitalismo arrogante

Il capitalismo ha deciso di agire direttamente senza alcuna intermediazione politica , disconosce il valore dello stato quale luogo della coabitazione tra capitale e lavoro e afferma la brutalità del dominio della forza . Il diritto , inteso quale regolatore dei conflitti , arretra e con esso la forma di governo democratico.

Così il faticoso cammino per la civiltà , quale sistema etico di inclusione caratterizzato dal riconoscimento dei diritti e dalla ripartizione della ricchezza , viene travolto dalla forza che legittima se stessa. E’ la pura potenza che si afferma e travolge ogni sistema di convivenza tra Stati Trump si prende le terre rare dell’Ucraina , impone lo spostamento della produzione di chip e semiconduttori da Taiwan negli Stati Uniti , vuole annettere Groenlandia e Canada: è il Minotauro che pretende la consegna delle vergini ; c’è bisogno di Teseo e di un filo per districarsi nel labirinto.

Forze disgregatrici

La via europea al riarmo è necessaria ma non è sufficiente. Occorre, prima di tutto, contrastare le pulsioni disgregatrici dei movimenti reazionari che si stanno affermando nelle ultime elezioni e , nello stesso tempo, occorre ritrovare la centralità della politica, intesa sia quale istituzione che presiede al governo dell’esistente e sia come pulsione collettiva di rivendicazione democratica. La manifestazione del 15 marzo per l’Europa è per questo un buon segnale.

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