Nel dibattito politico tiene banco la questione di un presunto caso di incompatibilità che riguarderebbe un assessore dell’attuale giunta comunale di Vibo Valentia, guidata dal sindaco Romeo. A intervenire è l’ex sindaca, Maria Limardo, che chiede chiarimenti urgenti e accusa l’amministrazione di centrosinistra di opacità nella gestione della vicenda.
“La questione dell’assessore moroso nei confronti del Comune di Vibo – afferma Limardo – merita una riflessione approfondita, soprattutto dopo quanto accaduto durante il question time di sabato scorso, quando il sindaco, anziché affrontare la questione, ha preferito scaricare la responsabilità sul vicesindaco”. L’ex sindaca critica la gestione dell’intera situazione, ritenendo gravi entrambe le ipotesi: “Se il sindaco Romeo non fosse a conoscenza della vicenda, significherebbe che non ha idea delle persone che ha scelto; se invece fosse informato, significherebbe che ha avallato una situazione ‘contra legem’, ignorando il decreto ministeriale in materia”.
“La questione dell’assessore moroso nei confronti del Comune di Vibo – afferma Limardo – merita una riflessione approfondita, soprattutto dopo quanto accaduto durante il question time di sabato scorso, quando il sindaco, anziché affrontare la questione, ha preferito scaricare la responsabilità sul vicesindaco”. L’ex sindaca critica la gestione dell’intera situazione, ritenendo gravi entrambe le ipotesi: “Se il sindaco Romeo non fosse a conoscenza della vicenda, significherebbe che non ha idea delle persone che ha scelto; se invece fosse informato, significherebbe che ha avallato una situazione ‘contra legem’, ignorando il decreto ministeriale in materia”.
Nel suo comunicato, Limardo richiama anche la normativa vigente: “L’obbligo di saldare il debito è legato al sorgere del diritto di credito per il Comune, e la concessione di un piano di rientro non elimina la causa di incompatibilità.” L’ex sindaca cita anche la giurisprudenza, precisando che “la dilazione del debito non fa venire meno il requisito dell’esigibilità: solo con il pagamento dell’ultima rata il debito è estinto e, dunque, il conflitto d’interesse tra amministratore e debitore cessa”.
Critica diretta
Arriva poi la critica diretta a Romeo: “Un silenzio che sorprende e lascia il segno. Evidentemente sta cercando di sfuggire alle sue responsabilità, quelle che ha assunto con giuramento. Responsabilità che portano oneri, molti, e onori, pochi, visto che non si vede alcuna traccia della sua impronta sulla città”.
“Perché non ha agito finora? Cosa sta aspettando? Ha davvero capito la gravità della situazione?”, si chiede Limardo, che infine suggerisce che la nomina dell’assessore potrebbe essere legata a dinamiche elettorali: “Non può parlare, perché anche questa volta siamo di fronte a una cambiale elettorale, come accaduto con la nomina del capo di Gabinetto.” La stoccata finale: “Questo tipo di comportamento non fa che rinforzare l’idea che esista sempre una via d’uscita, anche di fronte a situazioni scomode e, come in questo caso, non contemplate dalla legge. Basta non parlarne”.