L’intelligenza artificiale stimola il pensiero critico: lo studio della vibonese Rossella Suriano

A condurre le ricerche un team di esperti composto dalla stessa Suriano, da Rosa Angela Fabio, professoressa ordinaria di Psicologia Sperimentale e da Alessio Plebe, professore ordinario di Filosofia della Scienza

Contrariamente ai timori di alcuni, l’intelligenza artificiale non riduce le capacità cognitive degli individui, ma può anzi promuovere il pensiero critico. È quanto emerge dalle ricerche condotte da un team di esperti dell’Università degli Studi di Messina, composto da Rossella Suriano, dottoranda in Scienze Cognitive, Rosa Angela Fabio, professoressa ordinaria di Psicologia Sperimentale, e Alessio Plebe, professore ordinario di Filosofia della Scienza.

Lo studio, intitolato Student Interaction with ChatGPT Can Promote Complex Critical Thinking Skills e pubblicato sulla autorevole rivista scientifica Learning and Instruction, dimostra come strumenti di intelligenza artificiale possano trasformarsi in risorse preziose per stimolare la capacità di analisi e riflessione critica. Secondo i risultati, piattaforme come ChatGPT non solo amplificano le capacità cognitive degli studenti, ma li incoraggiano a esplorare nuove prospettive e a formulare risposte più articolate e complesse.

Un alleato per il ragionamento critico

Se utilizzata in modo consapevole, l’intelligenza artificiale può diventare un potente alleato per potenziare le capacità critiche e analitiche degli studenti, aiutandoli a navigare in un mondo sempre più complesso e interconnesso. Il lavoro del team di ricerca di Messina rappresenta un contributo fondamentale nel dibattito internazionale sull’educazione e la tecnologia, offrendo una visione ottimistica fondata su solide evidenze scientifiche.

Rossella Suriano, che è anche professoressa a contratto di Psicologia Generale e Psicometria presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro, ha sottolineato l’importanza del loro lavoro in un recente post sui social: “In un futuro non troppo lontano, l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire il ruolo dei docenti, trasformando radicalmente il panorama educativo come lo conosciamo oggi”.

Verso una psicologia delle macchine

Proprio in questa prospettiva, in cui l’intelligenza artificiale potrebbe prima supportare e poi sostituire i ruoli umani, il gruppo di ricerca si sta dedicando allo studio della Machine Psychology. Questo approccio innovativo applica le conoscenze della psicologia cognitiva ai modelli linguistici neurali, al fine di comprendere meglio il funzionamento di questi sistemi, analizzarne le risposte e studiarne i meccanismi di ragionamento.

I ricercatori stanno esplorando il potenziale delle tecnologie di intelligenza artificiale per affrontare decisioni complesse, risolvere problemi e svolgere attività che richiedono avanzate capacità analitiche e riflessione critica.

In conclusione, il lavoro del team di Messina offre un quadro positivo e promettente sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nella società, dimostrando come possa essere uno strumento non solo utile, ma anche trasformativo per l’educazione e il pensiero umano.

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