Ma tutti i passeggeri possono essere definiti turisti?

Secondo le stime della Regione quest'anno nel periodo di Pasqua sarebbero arrivate 15 mila persone in più rispetto all'anno scorso


Il presidente Roberto Occhiuto festeggia per il boom degli arrivi in Calabria per Pasqua. Lui si esalta che sono arrivati ben 35 mila visitatori nei tre giorni di Pasqua. Con un incremento di 15 mila visitatori e una ricchezza portata dai turisti stranieri di 12 milioni in aprile. Ma è tutto oro quello che luccica? É corretto chiamare visitatore un passeggero? E tutti i passeggeri sono turisti ? Qual è la differenza?

Per rendere comprensibili le differenze quale migliore scelta se non quella di adottare lo schema classico di molte barzellette. Allacciate le cinture che si parte.

1) Abbiamo un calabrese, un siciliano, un inglese. Tutti e tre si trovano a Pasqua su un volo Ryanair da Londra a Reggio Calabria. Il calabrese sta tornando da Londra dopo una vacanza di pochi giorni, lo stesso fa il siciliano. L’ inglese invece viene a Reggio Calabria per vedere i Bronzi. Tutti e tre sono dei turisti. La differenza è che l’inglese viene in Calabria e crea ricchezza economica qui: hotels, trasferimenti, ristoranti, bar, negozi. Invece il calabrese e il siciliano ritornano da Londra dopo aver portato soldi e ricchezza li.

Aiuti alle compagnie aeree

Tutti e tre rientrano nei 35 mila visitatori esaltati da Occhiuto ma sono storie ben diverse. Infatti mentre nel primo caso la politica di aiuti economici alle compagnie aeree ha raggiunto il suo scopo di portare nuovi turisti in Calabria, negli altri due casi invece abbiamo che gli aiuti concessi sono serviti ad aiutare l’economia inglese.

2) Sempre a Pasqua abbiamo un calabrese, un siciliano, un milanese su un volo da Milano a Reggio Calabria. Il calabrese sta rientrando a Reggio Calabria dopo una settimana di accertamenti al San Raffaele.
Il siciliano rientra anche lui dopo una settimana sul lago di Como. Il milanese invece sta scendendo in Calabria per vedere Scilla e poi fare tre giorni a Taormina. È chiaro che il calabrese non è un visitatore/turista. Invece lo è il siciliano, ma è un turista che porta soldi al nord. Infine il milanese porta soldi in Calabria ma anche in Sicilia.
Ma mentre a noi i soldi del milanese arrivano grazie ai nostri aiuti regionali, anche i soldi che il milanese spende in Sicilia sono frutto dei nostri aiuti alle compagnie aeree. In pratica la Sicilia mangia gratis.

Le contraddizioni

Morale della favola. La semplificazione è deleteria perché poi alla fine dopo aver speso milioni di euro si resta con un pugno di mosche. E non si comprende perché ad un incremento del 70% dei passeggeri sui voli, non corrisponde un altrettanto incremento nelle strutture alberghiere.

Invece di dati e numeri buttati a caso, servirebbe fare uno studio serio sui passeggeri che partono e arrivano in Calabria. Scomponendo e analizzando i numeri si può capire quanti sono i viaggi per affari e salute, quanti sono i turisti italiani e stranieri che vengono a scoprire la Calabria e quanti sono i calabresi che vanno a scoprire l’Europa.

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