Un vertice interforze per annunciare l’operazione “tolleranza zero”. Tutti riuniti alla Cittadella regionale, al decimo piano. Il presidente Roberto Occhiuto sul mare e sul turismo ha scommesso molto. A quel tavolo ci hanno messo la faccia tutti.
Procuratori, prefetti, Forze dell’Ordine, Agenzie regionali e dirigenti. Occhiuto in quell’occasione ha annunciato che l’estate che verrà sarà sicuramente diversa da quelle degli anni precedenti. Il professore Silvio Greco, uno dei suoi consulenti più fidati, ha detto chiaro e tondo che le fonti dell’inquinamento sono state già individuate.
Il tavolo interforze
E il presidente Occhiuto ha raccomando tutti affinché al primo segnale d’allarme di chiamare subito chi di dovere. Arriveranno sul posto droni, uomini delle Capitanerie di Porto, dell’Arpacal e Forze dell’Ordine. Come per dire: “State certi che quest’anno sarà un’altra estate”. Neanche il tempo tirare sul sospiro di sollievo è il piatto è stato subito servito. Sulla costa di Pizzo Calabro, alla vigilia di Pasqua (sabato 19 Aprile) il mare avrebbe dovuto risplendere di un azzurro cristallino, accogliendo i visitatori con la promessa di un risveglio spirituale e naturale.
Invece, una schiuma biancastra affiorava sulla superficie, spinta dalle correnti leggere e dalle brezze marine.
Da Pizzo al fiume Angitola
Da Pizzo fino al fiume Angitola si intravedevano coltri di schiuma che avanzavano verso la spiaggia: alla Marina come alla Seggiola, in località Marinella come lungo tutto il litorale. I report ufficiali della Regione Calabria avevano garantito controlli più accurati: droni in volo avrebbero scandagliato ogni insenatura, ogni anfratto roccioso, per impedire lo scivolamento di sostanze inquinanti. Eppure, eccola lì, la schiuma: simbolo di un fallimento annunciato.
Parole e convegni
I convegni di susseguono. i relatori spesso nelle conferenze mostrato grafici e dati, rassicurando la popolazione. L’eco delle loro voci risuona ora vuota nell’aria ancora fredda della Pasqua che per quanto concerne la salute del mare non promette nulla di buono. La costa di Pizzo si conferma scenario incantevole, ma il sipario di schiuma ne rovina l’incanto.