Mare sporco in pieno inverno, si profila un’altra estate da incubo

A metà inverno schiuma galleggiante e liquami di vari colori offrono uno spettacolo sconcertante lungo il litorale tra Pizzo e Vibo Marina

Siamo a metà febbraio e, un po’ a sorpresa, nel mare tra Pizzo e Vibo Marina spuntano già quelle chiazze di schiuma dai colori che nessuno vorrebbe mai vedere. Se l’estate si capisce dall’inverno, c’è davvero di che preoccuparsi. I tanti cittadini che stamattina si sono avvicinati all’arenile lato Nord, spinti dal bel sole e dalla voglia di farsi una passeggiata, si sono ritrovati sotto gli occhi uno spettacolo sconfortante. Cose che, normalmente, si cominciano a notare da fine marzo in poi e che quest’anno sembrano aver nettamente anticipato i tempi. Gli appassionati di mare possono cominciare a imprecare senza aspettare l’estate.

Interventi mancati

Interventi mancati

Possono già avviare i soliti ragionamenti sugli interventi che non sono mai stati fatti e su quelli che, purtroppo, stando allo sporco galleggiante di stamattina, continuano a non essere fatti. Regione, Procura, Arpacal, Capitaneria, Amministrazione comunale, Forze dell’ordine, possono continuare a parlare di interventi sulla depurazione e a sciorinare il loro repertorio targato “tolleranza zero”. Al momento c’è solo da prendere atto che operazioni a tutto campo condotte dal cielo e da terra dai Carabinieri e dalla Finanza con dispiego di uomini e mezzi, perlustrazioni quotidiane della Guardia Costiera, attività costanti delle Procure di Vibo e Lamezia, studi portati avanti dalla Stazione “Anton Dohrn”, continui prelievi effettuati dall’Arpacal e decantati finanziamenti regionali per i depuratori non sono approdati a nulla. E’ triste, ma è così.

Preludio scoraggiante

Il preludio alla stagione delle vacanze è davvero scoraggiante. Probabilmente, ci sarebbe da prendere atto che la politica del bastone e carota è fallita. La carota va accantonata. C’è, altresì, da prendere atto che, se a metà inverno il mare di Pizzo e Vibo Marina è quello di stamattina, gli uffici competenti non hanno provveduto ad eliminare gli inconvenienti di cui si parla da anni (depurazione carente, scarichi abusivi, rifiuti da vegetazione, area ex Sir, ecc.). E per cittadini residenti, gestori di lidi, imprenditori turistici c’è da cominciare a pensare se è il caso di rassegnarsi e rinunciare in partenza ad ogni possibile forma di protesta. Se questa dovesse essere la scelta, ci sarebbe ben poco da obiettare. Da anni, residenti, villeggianti, operatori turistici, associazioni e comitati si organizzano e scendono in campo per cercare di far sentire la loro voce, per invocare rimedi. Da anni non cambia nulla.

Non cambia nulla

Il tratto di costa che da Lamezia Terme scivola sino a Vibo Marina e anche oltre è sempre stato e, probabilmente, continuerà ad essere il punto più critico dell’inquinamento marino. Aleggia sul mare napitino e dintorni una sorta di maledizione sempre più difficile da esorcizzare. Proteste popolari, proclami istituzionali, promesse politiche, interventi alla viva il parroco hanno sempre lo stesso terminale: un mare tra il verde e il marrone che gli addetti ai lavori chiamano fioritura algale, ma che con fiori e alghe ha decisamente poco a che fare. Perdurando questo stato di cose, non è difficile immaginare quali saranno le conseguenze.

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