Riconoscimento a Marisa Manzini a Roma alla XIX edizione del Premio Armando Curcio

L'appello della procuratrice generale di Catanzaro: anche la magistratura deve aprirsi ai giovani, la cultura è l’arma vincente contro il crimine

Una mattinata di emozioni al Teatro Manzoni di Roma, dove venerdì 10 ottobre si è svolta la XIX edizione nazionale del Premio Armando Curcio, riconoscimento che da quasi vent’anni celebra il valore della cultura, della formazione e del talento. Tra i protagonisti di questa edizione spicca il magistrato Marisa Manzini, della Procura generale di Catanzaro, premiata per il suo impegno nella difesa della legalità e nel contrasto alla criminalità organizzata, ma anche per la forza del suo messaggio rivolto ai giovani: un invito ad aprirsi alla conoscenza come strumento di libertà e consapevolezza.

L’associazione Armando Curcio Editore

L’associazione Armando Curcio Editore

Il Premio, promosso dall’associazione Armando Curcio, dalla Armando Curcio Editore e dalla UNI Armando Curcio, è nato nel solco della tradizione culturale avviata nel 1957 dal fondatore Armando Curcio, editore e commediografo, che insieme a Edoardo e Peppino De Filippo contribuì a scrivere pagine fondamentali del teatro e del cinema italiano. Negli anni, il riconoscimento ha ampliato il proprio orizzonte, coinvolgendo il mondo della scuola e dell’università per avvicinare le nuove generazioni alla cultura e stimolare il pensiero critico.

La magistratura si apra ai giovani

Condotta dal giornalista e scrittore Nino Graziano Luca, la cerimonia ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo accademico, scientifico e istituzionale. Tra i premiati anche Maria Rita Parsi, Antonella Polimeni, Delia Goletti, Nicola Mattoscio, Souad Sbai e Dario Gulli, ognuno testimone di un impegno civile e culturale declinato in diversi ambiti del sapere. Tra i momenti più sentiti quello che ha avuto per protagonista Marisa Manzini, la quale, nel ricevere il premio, ha voluto dedicare il riconoscimento ai giovani. Le sue parole hanno lasciato il segno: “Così come le università hanno tra le loro missioni una terza missione, anche la magistratura dovrebbe proporsi una seconda missione: quella dell’incontro con le nuove generazioni, per offrire loro strumenti di conoscenza capaci di contrastare la bruttezza del crimine.” Un richiamo alla responsabilità culturale delle istituzioni, quella che Manzini individua come la chiave per costruire un rapporto nuovo tra giustizia e società. “La cultura, nella sua più ampia accezione, significa apertura alla conoscenza – ha aggiunto – ed è certamente l’arma vincente.”

Scuola, istituzioni e imprese

Nel corso degli anni il Premio Armando Curcio ha reso omaggio a personalità come Rita Levi Montalcini, Maurizio Costanzo, Piero Angela e Mariangela Melato, mantenendo intatto il suo spirito originario: promuovere l’eccellenza, ma soprattutto trasformarla in ispirazione per le nuove generazioni. La presidente della Armando Curcio Editore, Cristina Siciliano, ha sottolineato come “la cultura resti il filo che unisce istituzioni, scuola e imprese, in un percorso di crescita comune”. E in questo orizzonte il messaggio di Marisa Manzini si inserisce con forza: la legalità come valore da trasmettere, la conoscenza come strumento per difenderla.

La XIX edizione del Premio Curcio ha così celebrato l’eccellenza italiana non solo nei risultati, ma nell’impegno quotidiano di chi – come Manzini – crede che la giustizia abbia senso solo se sa dialogare con la società.

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